Per il magistrato il patron del Crotone Calcio, Raffaele Vrenna e il fratello Giovanni “sono socialmente pericolosi tanto da richiedere nei loro confronti la misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per 5 anni”.
Il tribunale, il 16 gennaio scorso, ha rigettato la richiesta ma la Procura antimafia insiste. Ora, però, ci si chiede se la vicenda è suscettibile di avere ripercussioni sul piano sportivo; “allo stato attuale no – dice l’avvocato cagliaritano Carlo Porceddu, componente la Corte di Giustizia Federale della Federcalcio e con un passato di capo dell’Ufficio Indagini – ma se nello sviluppo dell’inchiesta della Procura calabrese dovessero emergere sospetti di una frode sportiva o di alterazione dei bilanci, allora la Procura federale potrebbe chiedere la trasmissione degli atti”.