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Uniti alla meta: la Società deve essere presente a Salerno

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Se Menichini ha il compito di curare lo stato confusionale a livello tecnico-tattico della squadra, a Lotito e Mezzaroma spetta quello di curare lo stato confusionale a livello gestionale della dirigenza. La situazione difficile non è stata generata solo dal campo, dagli infortuni in serie, dalla confusione di Torrente o dalle scelte sbagliate di Fabiani in sede di allestimento. Facile dire: ‘io non c’ero’. Oppure:  ’Sapevo ma non ho detto e non ho fatto’ oppure: ‘Non volevo cacciare il mister a giugno ma poi ho avallato’. Tutti sanno che a Roma come a Salerno non si muove foglia che Lotito non voglia. E’ un decisionista, lo è sempre stato e sempre lo sarà.

Ma è credibile una ripartizione delle responsabilità che va a gravare esclusivamente sui dipendenti e non sulla proprietà? Noi crediamo di no ecco perchè Lotito e Mezzaroma sono chiamati a dare risposte ed a fare di tutto per salvare la serie B così faticosamente conquistata. Adesso c’è da rimboccarsi le maniche, da scalare una montagna ripidissima per raggiungere la salvezza, si giocherà non avendo la possibilità di fare calcoli e tabelle. La speranza è che al di là delle apparizioni pre e post partita all’Arechi. Serve una presenza forte e costante della società accanto a Menichini. L’allenatore non può e deve essere lasciato solo. Gli errori commessi in precedenza non devono ripetersi. Sbagliare è umano perseverare è diabolico.

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