Insensibile agli schiaffi degli avversari. Un atteggiamento di resa incondizionata che fa venire più di un dubbio ai tifosi sulla sua reale consistenza e competitività di questo gruppo. Contro il Crotone serve lottare con umiltà e vincere per muoversi in classifica e cambiare il trend negativo di una vittoria ed un pareggio nelle ultime otto partite di campionato e riacquistare fiducia. Serve la grinta, ora, serve anche l’esperienza. Serve tirare fuori i fatidici “attributi”, ed allora bando alle ciance ed ai preziosismi: in campo, da subito, uomini di temperamento e capitani di lungo corso.
Spazio a chi ha voglia di lottare e di onorare la maglia, spazio a chi non tremano le gambe a chi crede ancora nella salvezza, a chi sa cosa significa la Salernitana per i salernitani. Non servono isterie ed altri cartellini rossi, non servono sceneggiate da far west. Servono i punti che si conquistano solo con convinzione e e determinazione. Inutile dire che servirà anche il possente urlo della Sud, per cui domani – almeno per novanta minuti – sarà meglio accantonare critiche e fischi preventivi, per tifare con orgoglio, per rialzare la testa.
Questo modo di scrivere è quello che crea stress nei giocatori. Speriamo che non leggono. Crotone è una partita. C’è ne sono ancora tante altre. Non è l’ultima spiaggia. Forza salernitana