Ad innescare la miccia di un dibattito più che acceso è stata la mozione di sfiducia presentata da almeno sei candidati e letta in assemblea da Roberto Lombardi nella quale, in sostanza, è stato disconosciuto il ruolo dell’avvocato anti-Crescent accusato di aver fatto telefonate pre-elettorali nelle quali avrebbe screditato l’avversario Nicola Provenza. Nel mirino anche alcuni attivisti che avrebbero fatto propaganda pro-Agosto al seggio elettorale. Un’assemblea molto tesa, nel corso della quale l’avvocato dei 5 Stelle ha replicato alle accuse.
«Ho ricevuto una pugnalata per un documento, tra l’altro, privo della mia difesa. Una sentenza così si comunica prima, non devo venire in assemblea per sentirmi sputtanato. Voi state giocando con la mia persona,la mia dignità,la mia famiglia,le mie bimbe. Non velo consento».