Ed a quel punto entra in campo il patron della Casertana, che infuriato chiede ai propri calciatori di lasciare il terreno di gioco: ma i calciatori restano al loro posto, e finiscono il match giocando gli ultimi minuti del match, che si chiude con la vittoria del Cosenza.
Il patron è entrato in campo visibilmente contrariato probabilmente anche per quanto accaduto durante il match: dopo un primo tempo di marca Casertana, nella ripresa era arrivata prima l’espulsione, contestatissima, di Rainone per doppia ammonizione e, pochi minuti dopo, il vantaggio del Cosenza. Una “doppietta” micidiale che ha fatto perdere le staffe al patron della Casertana: ripreso il gioco, c’è stato poi il tempo di chiudere, per i campani, addirittura in nove per l’espulsione in pieno recupero di Finizio, appena entrato. La rissa nel finale, nonostante il gemellaggio tra le due squadre sugli spalti, diventa così un episodio da censurare.
La gara era particolarmente sentita per gli equilibri della classifica: la Casertana, prima in classifica solitaria fino a qualche giornata fa, perdendo si è vista scavalcare sia dal Cosenza stesso, sia da Lecce e Benevento. E così i Falchetti, da primi in classifica, sono passati in pochi giorni al quinto posto, addirittura fuori dalla zona playoff. Niente di irreparabile visto che il Lecce ed il Benevento sono in testa con 42 punti, appena due lunghezze sopra la Casertana (che però ha davanti a sé anche Foggia e Cosenza a quota 41). Ma evidentemente, i nervi tesi del match di oggi hanno giocato un brutto scherzo al patron casertano.
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