E, anzi, continua a giocare, proponendo (finalmente) un calcio piacevole. Gli esterni sprintano che è un piacere, Moro e Odjer in mediana pressano, rintuzzano e fanno ripartire l’azione, Bagadur annichilisce Budimir, Coda e Donnarumma si cercano e si trovano ad occhi chiusi. Un po’ tutti si chiedono come sia possibile che la Salernitana sia sul fondo della graduatoria, ancor di più quando Coda prima dell’intervallo regala il pareggio ai granata, sugli sviluppi di una punizione ben calciata da Gatto, segnando il suo ottavo gol in stagione (il quarto all’Arechi). Nella ripresa, la Salernitana continua a farsi preferie ed è ancora Cordaz a salvare i pitagorici.
Ma lo sforzo profuso, fiacca i granata e fa perdere loro lucidità. Ci si mette anche Menichini, che al 24esimo richiama Coda per inserire l’oggetto misterioso Bus (in panchina c’era anche Tounkara al limite). L’affaticamento muscolare accusato da Franco e un problema al polpaccio avvertito da Bagadur (sostituiti rispettivamente da Empereur e Trevisan) impediscono al trainer granata di fare altre scelte e nel finale il Crotone, che aveva avuto una palla gol importante col nuovo entrato Palladino, cresce. Al 92esimo arriva anche il solito cartellino rosso, ma stavolta la scelta di Terracciano di abbandonare la porta per abbattere Palladino lanciato a rete è opportuna e necessaria. Tra i pali si sistema Ceccarelli che chiude imbattuto. Il punto sta stretto alla Salernitana, ma con questo cuore, con questo modo di intepretare le partite, riducendo al massimo il numero di errori commessi (e possibilmente senza regalare uomini agli avversari), la squadra granata può ancora dire la sua nella corsa salvezza.