Nell’ambito dei mercati globali, è tuttavia accaduto che il peso della finanza internazionale si sia in genere rivelato eccessivo in ordine alle diverse economie dei singoli stati nazionali. Gli operatori di mercato, vecchi e nuovi, “negli ultimi due decenni(hanno agevolato) un sistema in cui i prestiti concessi venivano rapidamente trasformati in altri prodotti finanziari garantiti da quegli stessi prestiti, e quindi ceduti sul mercato: il cosiddetto modello originate-to-distribute (OTD) … Nel modello OTD il rischio di credito non è concentrato nei bilanci delle banche, ma è ridistribuito su una moltitudine di investitori”.
I controlli delle diverse authority, e in definitiva dei singoli stati nazionali, si sono quindi rivelati poco validi e in molti casi inefficaci; così che la questione prioritaria è divenuta quella di garantire l’integrità e in prospettiva la sostenibilità dei diversi sistemi finanziari nazionali.
A tale proposito, Visco sottolinea la validità dell’azione di governance europea svolta finora – in quanto “la politica monetaria unica è in grado di garantire la stabilità solo se i fondamentali economici e l’architettura istituzionale dell’area sono con essa coerenti” – a fronte della recessione mondiale e delle crisi di debito sovrano dei paesi cosiddetti PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) e infine di Cipro. In particolare, egli evidenzia come siano state predisposte “nuove modalità di intervento sul mercato secondario dei titoli di Stato (Outrigt Monetary Transaction, OMT)” al fine prioritario di “preservare la trasmissione della politica monetaria nell’area dell’euro”.
Angelo Giubileo (Quarta parte – continua)