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Crac Camino Real chieste quattro condanne, attesa per il verdetto

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Rischiano una condanna a cinque anni soci e amministratori coinvolti nel fallimento della società che gestiva fino al 2009 la discoteca Camino Real  locale della Costa Sud che per anni è stato grande ritrovo per i frequentatori del by-night salernitano. E’ quanto chiesto ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno dal pubblico ministero Marinella Guglielmotti, che ha quantificato in quasi 200mila euro il danno per quel crac avvenuto nel 2009. I quattro soci sono accusati a vario titolo di  sovrapposizioni del registro dei corrispettivi, omissioni senza giustificazione nelle registrazioni di pagamenti effettuati nel 2007 a mezzo assegni, difformità tra saldi bancari e contabili, annotazione di crediti inesistenti.

Secondo l’accusa gli imputati hanno distratto dalle casse societarie oltre 140mila euro. Sono inoltre accusati di aver tenuto le scritture contabili in maniera da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e della movimentazione degli affari, di aver omesso la registrazione di pagamenti eseguiti nell’anno 2007, di avere annotato crediti inesistenti e di una difformità tra i saldi bancari e quelli contabili. Nel fallimento sono risultate coinvolte varie siocietà, che gli imputati hanno amministrato per alcuni periodi e a cui di volta in volta è stata locata l’azienda Camino Real. Un meccanismo ricostruito nella requisitoria del pubblico ministero, che ha invocato l’aggravante della recidiva. Chiede invece l’assoluzione il difensore Antonio Cammarota

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