Secondo l’accusa gli imputati hanno distratto dalle casse societarie oltre 140mila euro. Sono inoltre accusati di aver tenuto le scritture contabili in maniera da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e della movimentazione degli affari, di aver omesso la registrazione di pagamenti eseguiti nell’anno 2007, di avere annotato crediti inesistenti e di una difformità tra i saldi bancari e quelli contabili. Nel fallimento sono risultate coinvolte varie siocietà, che gli imputati hanno amministrato per alcuni periodi e a cui di volta in volta è stata locata l’azienda Camino Real. Un meccanismo ricostruito nella requisitoria del pubblico ministero, che ha invocato l’aggravante della recidiva. Chiede invece l’assoluzione il difensore Antonio Cammarota