Individuare e realizzare soluzioni tecniche mirate a rendere accessibile a tutti un contesto territoriale tutelato e vincolato, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco come Ravello.
E’ la finalità del progetto dal titolo “Eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici storici e/o architettonici” che coinvolge gli allievi geometri degli istituti “G.Galilei” di Salerno e “Della Corte Vanvitelli” di Cava de’ Tirreni.
Una progettazione integrata con tecnologie innovative per i beni storici architettonici, le attività culturali e il turismo che intende proporre la realizzazione di opportune soluzioni, rivolta a risolvere alcune criticità individuate nel centro urbano e storico di Ravello e che impediscono alle persone con disabilità di godere e vivere appieno il suggestivo ambiente della cittadina della Costa di Amalfi.
Il progetto ed il relativo accordo di rete saranno presentati ufficialmente il 5 marzo alle ore 11.30, presso l’Auditorium Oscar Niemeyer. Partner istituzionali del progetto sono il Comune di Ravello, la direzione del complesso monumentale di Villa Cimbrone, la Fondazione Ravello e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Salerno e di Avellino.
“Dal punto di vista pratico gli studenti, divisi per piccoli gruppi, svilupperanno con l’aiuto dei docenti Rosita Carbonaro e Giuseppe Giannattasio, competenze trasversali come la capacità di lavorare in autonomia e l’orientamento al risultato – spiegano dai due istituti – Appare, pertanto, evidente la chance formativa fornita agli studenti da questa esperienza considerando che essi potranno approfondire la conoscenza di un settore e migliorare le proprie conoscenze tecniche, le abilità operative, le metodologie specifiche di un profilo, di un’area professionale, impareranno a sentire la responsabilità rispetto al compito e all’organizzazione, a relazionarsi con altri, a negoziare e cooperare nei gruppi di lavoro insomma, in una parola, potranno acquisire competenze spendibili nel mercato del lavoro”.
Le persone con disabilità, che in Italia si stimano intorno ai tre milioni, sono costrette ad affrontare difficoltà molto significative nella vita di tutti i giorni e, tra i problemi più sentiti, c’è sicuramente quello delle barriere architettoniche, percepite come fonte di disagio e fattore di emarginazione.
“Questa esperienza ha, oltre che lo scopo di favorire la diffusione di una cultura dell’accessibilità a tutti del territorio e di promuovere soluzioni architettoniche innovative per un’agevole fruibilità degli edifici, degli spazi urbani e dei relativi sistemi di mobilità – sottolinea il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier – anche quello di consentire un confronto partecipato e comunicativo tra istituzioni, progettisti, specialisti ed utenti reali, al fine di proporre soluzioni unitarie nei vari settori così da fare rete attorno alla necessità di una presa di coscienza collettiva del tema della qualità di vita delle persone disabili e della realizzazione concreta dei diritti inviolabili e fondamentali di ciascuno”.
All’evento sono stati invitati ad intervenire i rappresentanti delle istituzioni, i sostenitori della manifestazione, i sottoscrittori del protocollo e quanti altri interessati al progetto ed hanno collaborato al percorso intrapreso da allievi e docenti.
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