“Napoli torna ad essere al centro dello sport internazionale e a recuperare il ruolo che le compete”, aggiunge Sergio Roncelli, delegato Coni di Napoli che per tre giorni ha guidato nelle scorse settimane, con i vertici del Cusi, della Regione Campania, del Comune di Napoli e delle Federazioni Sportive Nazionali e Regionali, la delegazione internazionale degli ispettori FISU (Federazione Internazionale Sport Universitari) che hanno visitato Napoli per valutare la validità della candidatura. “Questa è un’occasione eccezionale per il rilancio sportivo, sociale, culturale ed urbanistico della città di Napoli.
Dopo le Olimpiadi della vela nel 1960 e i Giochi del Mediterraneo del 1963, le Universiadi 2019 sarebbero un altro grande evento di livello mondiale – continua Roncelli – Come nelle precedenti occasioni, sicuramente sorgeranno quegli impianti sportivi che porteranno la città di Napoli allo stesso livello delle altre metropoli italiane. Agli inizi degli anni ’60 e in occasione dei Giochi del Mediterraneo furono costruiti la piscina Scandone, lo stadio S. Paolo, il Mario Argento, lo stadio del remo al lago Patria e furono rimessi a nuovo il Collana e lo stadio Albricci. Questa volta il cuore della manifestazione sarà l’area ex Nato”. Secondo le previsioni, a Napoli si riverseranno più di 15mila persone solo tra atleti, organizzatori e addetti ai lavori. Saranno oltre 9mila, in particolare, gli studenti-atleti provenienti da più di 170 Paesi, che si cimenteranno in 14 discipline: atletica, basket, scherma, calcio, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, nuoto, immersioni, pallanuoto, tennis da tavolo, taekwondo, tennis e pallavolo. Si tratta di una mini-Olimpiade, che sarà seguita dalle televisioni di oltre 100 nazioni. (ANSA).