Il giovane croato meritava di diventare l’uomo copertina della partita di Cesena. Impeccabile, preciso, sempre pulito negli interventi, il centrale ex della Fiorentina si era reso protagonista di un’altra prova importante, ma che rischiava di essere macchiata da quel fallo costato il calcio di rigore concesso agli avversari. Sarebbe stato un fardello troppo pesante da sopportare per Bagadur che invece anche in quella circostanza aveva calcolato bene i tempi, perchè quel fallo era nettamente fuori area. Il penalty era inesistente, ma di fatto aveva permesso al Cesena di mettere la testa avanti. Bagadur non si è arreso e alla fine è arrivato l’episodio del riscatto: il colpaccio da tre punti (il primo della storia granata al Manuzzi), porta la sua firma.
Quella sua spontanea esultanza, quella corsa ad abbracciare il compagno Strakosha resteranno impresse nella memoria dei tifosi della Salernitana. Bagadur è una delle più belle sorprese di questo campionato. Nato a Rijeka, in Croazia, vent’anni fa, è cresciuto nelle giovanili della sua città, prima di passare tra le fila del Pomerac in seconda divisione. E’ stato scoperto dalla Fiorentina, che lo ha ingaggiato nel 2014 per il campionato Primavera, ma che poi lo ha fatto esordire in prima squadra in A nella partita contro il Parma (finita 3-0) del 18 maggio dello scorso anno. A gennaio, quando è approdato in prestito alla Salernitana, il “piccolo” centrale di appena 189 centimetri era solo un osservato speciale, un buon giocatore in prospettiva con un altro nome impronunciabile. Ora invece è il volto della corsa per la salvezza ed è già nel cuore dei tifosi. Una di quelle belle storie del calcio che si vorrebbe raccontare più spesso. Una storia granata.
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