Chiese alla Regione Puglia di autorizzare l’utilizzo dell’apparecchiatura di radiochirurgia cerebrale, unico trattamento sanitario che non danneggerebbe il feto e presente nell’unica struttura del Sud. Ma la lungaggine burocratica portò a passare il tempo a non avere mai quell’autorizzazione. Da qui la decisione di andare ad Atene ed eseguire l’operazione in una clinica privata. L’intervento riesce perfettamente ed oggi Angela vive a Casalvelino, nel Cilento con il marito e la piccola Francesca Pio che gioca serenamente accanto ai suo genitori.
«Sto facendo la mamma, come volevo dopo una lunga battaglia – queste le parole della donna e riportate dal quotidiano on line de IlMattino – Subito dopo il parto, tre mesi dopo, ho iniziato un ciclo di chemioterapia non invasivo. Ma a me non interessava più nulla, tranne la gioia di vedere che mia figlia era nata». Alla fine, quando Angela rende i conti della sua drammatica esperienza scopre che quello che di meglio e di più vero rimane della sua scelta di non abortire è il volto di Francesca Pio. «Mi è toccato, sinceramente, sommessamente – dice Angela – di aver assecondato un disegno che nella storia non si rivela compiutamente. Vorrò raccontare tutto a Papa Francesco, se ci riesco».