La celerità con cui l’industria di Fratte ha riaperto i battenti con l’autorizzazione della Regione Campania, a distanza di dieci giorni dal decreto di sospensione dell’attività, è alquanto dubbia.
Negli ultimi dieci anni le Fonderie non hanno fatto niente per adeguare la propria struttura alle norme ambientali. Poi, improvvisamente, impiegano dieci giorni per ottemperare alle prescrizioni dettate dall’Arpac e dalla Regione.
Negli ultimi dieci anni, il Comune di Salerno non ha mosso un dito per la delocalizzazione e l’assessore all’Ambiente Calabrese si permette anche di chiedere a chi presidia i cancelli dello stabilimento e ai comitati rispetto le istituzioni.
Ma cosa si fa a rispettare le istituzioni se loro stesse hanno sempre sviato il problema, mostrandosi indifferenti ai morti e ai malati causati dai fumi delle Fonderie?
Si faccia un esame di coscienza, Calabrese, invece di attaccare i cittadini.
Il Ministero della Salute, a questo punto, è obbligato ad intervenire e il M5S ne chiederà l’urgenza per fare finalmente chiarezza sulle responsabilità di chi aveva e ha il dovere di pensare alla salute dei salernitani. A dirlo la deputata del M5S, Silvia Giordano in merito alla questione dello stabilimento che si trova a Salerno.
Dal canto loro, i vertici delle Fonderie ci tengono a precisare che: “le Fonderie Pisano SpA operano nel pieno rispetto della legge.
I lavoratori unitamente alla CGIL e alla FIOM di Salerno chiedono “alle istituzioni di velocizzare il percorso teso ad individuare un sito idoneo ad accogliere nell’ambito provinciale un moderno polo meccanico, costruito mettendo in campo tecnologie d’avanguardia nel rispetto della salute e dell’ambiente”.
Nel frattempo non si ferma il presidio di alcuni residenti della zona che hanno deciso di ritrovarsi davanti lo stabilimento già da alcuni giorni. Anima di questa protesta, la 29enne Martina Marraffa che non intende abbandonare la tenda sotto la quale vive e dorme da giovedì. Questa sera, inoltre, il Comitato Salute e Vita, a partire dalle ore 17.30, organizza una fiaccolata che passerà davanti lo stabilimento.