E’ stato inviato all’opinione pubblica un messaggio distorto: da una parte i “buoni”, le persone che legittimamente e giustamente protestano; dall’altra i “cattivi”, e cioè i dipendenti delle Fonderie che ogni giorno si recano al lavoro e guadagnano onestamente il proprio salario. Si tratta di una rappresentazione sbagliata della realtà: occorre tutelare i diritti di tutti i cittadini.
In questo momento assistiamo a provocazioni ed accuse infamanti che ci vengono rivolte mentre noi facciamo solo il nostro dovere di lavoratori e di padri di famiglia. Operiamo nel pieno rispetto della legge, non meritiamo appellativi diffamatori che rischiano di minare le basi di una convivenza civile.
Con la proprietà delle Fonderie Pisano SpA – nel rispetto dei ruoli – è in atto un confronto continuo per tutelare i livelli occupazionali e per continuare a rispettare tutte le normative vigenti in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro.
Siamo solidali con le persone che hanno avuto lutti in famiglia, ma chiediamo con spirito di dialogo rispetto per la nostra condizione di onesti lavoratori che vedono in pericolo il proprio futuro e quello delle loro famiglie.
Chiediamo rispetto ed esprimiamo solidarietà. Ma combatteremo fino in fondo la nostra sacrosanta battaglia per continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto, sentendoci parte integrante della nostra comunità e non un corpo estraneo da espellere in fretta e senza alcuna garanzia.
L’indiscutibile necessità, non più rinviabile, della delocalizzazione della struttura produttiva è in cima alle nostre rivendicazioni da anni. Se si sono accumulati ritardi in questa direzione non possono certo essere addebitati ai lavoratori e a chi li rappresenta: la CGIL e la FIOM che, andando anche oltre il loro ruolo, si sono attivate in prima persona con le istituzioni per favorire ipotesi delocalizzative.
Per un breve arco di tempo ciò è stato realizzato anche con il coinvolgimento del Comitato dei cittadini. La nostra posizione non è cambiata, restiamo convinti che l’attuale ubicazione delle Fonderie Pisano sia incompatibile con lo sviluppo urbano di quell’area. Ci sarebbe da chiedersi chi ha reso possibile una tale urbanizzazione, ma servirebbe soltanto per individuare remote responsabilità che non servirebbero a nulla.
I lavoratori unitamente alla CGIL e alla FIOM di Salerno chiedono alle istituzioni di velocizzare il percorso teso ad individuare un sito idoneo ad accogliere nell’ambito provinciale un moderno polo meccanico, costruito mettendo in campo tecnologie d’avanguardia nel rispetto della salute e dell’ambiente.
Chiediamo, inoltre, agli organi preposti al controllo sanitario e ambientale, di monitorare costantemente l’attività produttiva della fonderia e di intervenire con tempestività nel caso in cui si dovessero registrare criticità. Saremo sempre rispettosi delle loro indicazioni per salvaguardare la nostra salute e quella dei cittadini.
I lavoratori delle Fonderie Pisano