“Si è già perso troppo tempo, sapendo che per trasferire le attività in un nuovo stabilimento occorrerebbero almeno un paio di anni – ha continuato Buono – per cui è importante stabilire un crono programma che dia certezze ai cittadini della zona, di cui condividiamo le ragioni della loro mobilitazione, attraverso il Comitato “Salute e Vita“. Contemporaneamente è necessario mantenere alta la vigilanza sull’attività posta in essere dall’azienda per la delocalizzazione e che l’Arpac monitori costantemente l’emissione dei fumi nell’ambiente nel rispetto delle prescrizioni antinquinamento”. Infine, un invito al prefetto Malfi.
“Speriamo che ai futuri incontri in prefettura su questa problematica possano essere invitati anche i rappresentanti del comitato “Salute e Vita” e delle altre più rappresentative organizzazioni sindacali provinciali, in quanto portatori di interessi che vanno ben oltre la rappresentanza dei lavoratori attualmente impegnati dall’azienda. “