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Lo sfogo del padre di Lello: «Sono morto anche io, presto ti seguirò»

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“Mi hai abbandonato, ma presto ti seguirò. Sono morto anch’io”. Questo il messaggio di dolore che Andrea Granata, presidente di Scafati Solidale ha scritto sul proprio profilo Facebook per esternare la propria rabbia per il decesso del figlio, il 38enne Raffaele Granata.

Il giovane scafatese sabato sera è morto all’interno del Pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore. Sulla sua morte è stata aperta una inchiesta per accertare eventuali responsabilità.  “Il mio Angelo mi ha lasciato, ma Lello io non ti lascio solo. Sei la mia vita”, ha scritto ancora su Facebook. “Angelo di papà mi hai lasciato. Io come faccio senza di te. Ma non ti preocupare, io non ti lascio solo”.

Il ragazzo – come scrive Il Mattino oggi in edicola – era giunto in ospedale con la sua auto, in compagnia del padre e della moglie, verso le 12.00. Ha lamentato un problema alla schiena e uno leggero al petto, ma nella fase iniziale era riuscito a mantenersi autonomo, quindi anche in grado di camminare da solo. Era vigile, nonostante qualche difficoltà a parlare. Il suo accesso è stato registrato come codice giallo. Ha fatto i primi esami, poi è andato in bagno perché ha spiegato di avere problemi a urinare.

Stando a quanto raccontato dai familiari però, non ci sarebbe riuscito nonostante il personale medico gli abbia fatto bere dell’acqua. Dai primi due tracciati, tuttavia, non sarebbero emerse complicanze di tipo cardiaco. A seguire poi, nuovi esami, tra i quali un’ecografia. Come da prassi, il personale lo avrebbe poi lasciato in attesa, valutandone la condizione come stazionaria. Circostanze, queste, sulle quali la Procura dovrà appunto verificarne la veridicità.

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