La tesi dell’accusa è semplice: l’intera squadra della Nocerina fu minacciata prima di arrivare all’Arechi per giocare il derby. Quella partita non si doveva fare, poiché il prefetto aveva disposto il divieto per gli ultrà nocerini di assistervi. Il reato ipotizzato è violenza privata aggravata dalla presenza di più persone e dall’utilizzo delle armi. Il processo dovrebbe essere incardinato presso il tribunale di Salerno, di cui è stata accertata la competenza dopo un tira e molla con la Procura di Nocera, il tribunale del Riesame e la Cassazione. Dei ventitré ultrà destinati al rinvio a giudizio, nove furono anche destinatari di una misura cautelare ai domiciliari (poi annullata), mentre per tutti scattò subito il Daspo, il divieto di assistere alle manifestazioni sportive. Per la vicenda del derby farsa, la Nocerina fu multata e radiata dal campionato di Lega Pro ed i suoi dirigenti colpiti da pesanti squalifiche.