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Sprint Salernitana, 162mila “motivi” per difendere la B

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I numeri non mentono, quelli dell’Arechi “cantano”: 162.221 spettatori in 15 gare interne. Calcolatrice alla mano, significa 10.815 di media a partita, in un “range” che va dai 22.140 del derby d’esordio contro l’Avellino agli 8.382 della sfida contro il Novara, e in cui risaltano nella strettissima attualità gli 11.239 dell’ultimo scontro diretto con il Lanciano. Statistiche che attestano la Salernitana ai piedi d’un podio in cui comanda il Bari (320.149 presenze al San Nicola, ma in 16 occasioni, 20mila per match), davanti a Cagliari e Cesena (entrambe attestate su un totale di 195mila, sempre su 16 incontri, poco più di 12mila di media e uno scarto tra loro, a favore dei sardi, praticamente irrisorio).

Va da sé che tutte e tre le battistrada combattano per traguardi (molto) più ambiziosi rispetto ai granata, nella cui scia – si fa per dire – s’intravede soltanto il Perugia (quinto con 148.581 presenti, meno di 10mila a partita). Un appiglio cui aggrapparsi per Menichini e i suoi ragazzi, ma pure una certezza per la proprietà Lotito-Mezzaroma, che già prima d’entrare nel “circolo virtuoso” della serie B (dove diritti tv e sponsorizzazioni daranno un contributo più consistente alle casse sociali) avevano nella voce “botteghino” uno dei pochi, sicuri e consistenti introiti per dar manforte al proprio “auto-finanziamento”. Al 30 giugno 2015, infatti, la Salernitana ha messo a bilancio (in perdita di circa 900mila euro) un incasso di 2 milioni grazie ai tifosi dell’Arechi, con un incremento (da urlo) del 208% rispetto all’anno precedente, sempre in Lega Pro. Cifre che in questa stagione sono destinate a lievitare, alla faccia dell’incubo retrocessione.

Lo scrive il quotidiano Metropolis questa mattina in edicola

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