Audax Salerno “sostenitore” di un nuovo modello di governance, che in tema di fenomeno sociale, allo stato coinvolge attualmente il territorio , le istituzioni, gli stakeolder , le associazioni di categoria. Alla proposta di “azionariato sociale” posta in essere dall’Audax, dovrà seguire, successivamente, una politica di fidelizzazione dei “supporters” che hanno soddisfatto tale iniziativa, coinvolgendo gli stessi nelle prossime attività sociali e di marketing del club “verde, bianco, rosso”. La proposta dell’ Audax Salerno di azionariato sociale, può essere la giusta premessa per organizzare a breve la pianificazione di un progetto di azionariato popolare.
In tale ottica, la mission di “Supporters in campo” è finalizzata a promuovere una reale democrazia nel calcio, attraverso la partecipazione dei “tifosi” alla governance del movimento, e dei club. (fonte www.supporters-in-campo.org) L’obiettivo di “Supporters in campo” è determinato, a favorire un cambiamento culturale che aiuti i tifosi ad andare oltre la mera passione per la propria squadra del cuore. “Supporters in campo” risulta essere altresì un’ iniziativa di tifosi che promuove la diffusione di modelli sostenibili di proprietà e gestione delle società sportive , attraverso la partecipazione attiva dei supporters ai processi decisionali dei propri club, in riconoscimento del valore e del ruolo che gli stessi hanno nell’attuale panorama sportivo.
“Supportes in campo” infine opera nel solco del comune percorso di organizzazioni di tifosi che in tutta Europa, attivano un forte dialogo con gli organismi direttivi del calcio, e con tutti gli altri soggetti interessati a migliorare la gestione dello sport, tramite la partecipazione attiva dei propri sostenitori. In Europa bisogna segnalare le vincenti iniziative di “supporter trust” organizzate dai tifosi del: Swansea (i tifosi detengono il 20% del capitale sociale, ed hanno conseguito la promozione in Premier League e vittoria in Coppa di Lega), Wimbledon (i tifosi nel 2002 rifondarono il club e dopo alcuni campionati hanno conquistato la League Two) , Shamrock Rovers (tifosi hanno rilanciato il club fino a partecipare all’Europa League).
Allo stato sia l’Unione Europea che l’Uefa stanno indirizzando ai governi europei ed alle federazioni di riferimento “progetti aziendali” riguardanti i “supporters trust “. Ma per i tifosi qual’è il punto di equilibrio tra “risultati aziendali e risultati agonistici”? Per le società di calcio, tale punto di equilibrio non può prescindere dalla “funzione di ricavo” legata ai tifosi tifosi “aziendalisti” e “tifosi ultras” risultano avere due modi differenti di “amare” la propria squadra del cuore.
Il tifoso “aziendalista” partecipa agli eventi agonistici e parimenti s’interessa anche degli aspetti societari del proprio club, il tifoso “ultras” preferisce invece, godersi e motivare il risultato agonistico rispetto a quello aziendale. “Save Audax”, un altro modo di fare calcio marketing!!!
Antonio Sanges – Dottore commercialista
Non sarebbe una novità. Ce ne sono altre in campania come ad esempio il Quartograd.
Lokomotiv flegrea
Spartak lecce in puglia
E ancora altre in umbria
Egregio dottor Sanges,
la scelta dell’azionariato popolare oggi non è dettata dalla sola esigenza “aziendalista”, come da lei definita, ma c’è dell’altro molto più profondo.
I tifosi hanno sempre più bisogno di difendere e preservare il loro patrimonio affettivo. Le società di calcio così come sono organizzate oggi, con i rischi di fallimenti sempre in agguato, metteno annualmente a repentaglio la storia centenaria dei club.
Queste società oramai non sono più credibili, non sono credibili i risultati che il campo esprime e non sono credibili gli attori dentro e fuori dal campo. Sono troppe le storture che ruotano intorno al pallone, settore sempre più torbido.
Non ci sono modi differenti di amare la propria squadra, la passione e l’amore non cambia, sia che si sta in curva o in gradinata.
Chi ama la propria squadra, senza condizione, è stanco di vedere calpestata la propria passione e di osservare impotente lo sfruttamento del suo club.
Quindi niente contrapposizione fra ultras e tifosi aziendalisti, ma tutti uniti per rispondere alle esigenze sempre più impellenti di un calcio vero e autentico.