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Fonderie Pisano, presidio in prefettura: «Non siamo assassini»

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“Se fossi un assassino non mi sveglierei alle 4 del mattino”. Era la frase scritta su uno striscione esposto dagli operai delle Fonderie Pisano che hanno manifestato dinanzi alla Prefettura di Salerno.  Un protocollo serio entro maggio per la delocalizzazione delle Fonderie Pisano. Questa la richiesta che sindacati, lavoratori e istituzioni  nel presidio organizzato dopo i momenti di tensione di mercoledì scorso. “Siamo contenti che le istituzioni facciano la loro parte ora”, ha detto Lorenzo Forte del Comitato Salute e Vita.

“Apprezziamo – spiega Forte – la prima risposta, anche se non risolutiva, dataci dal vice Presidente della Giunta Regionale Fulvio Bonavitacola, che con il dispositivo con il quale si crea una task force di quattro dipartimenti dell’Arpac Regionale, si garantisce una risposta di trasparenza e si rassicura la cittadinanza sull’andamento dei controlli relativi alle Fonderie Pisano. Accogliamo con soddisfazione che finalmente l’Asl di Salerno abbia avviato lo studio epidemiologico sulla popolazione interessata, come chiesto più volte dal Comitato”.

“Questa mattina – ha scritto Roberto De Luca sulla sua pagina Facebook – ho partecipato al presidio congiunto di lavoratori e comitati sulla vicenda delle Fonderie Pisano. La situazione è delicata perchè in ballo ci sono il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Stiamo, però, cercando di avanzare in maniera concreta per questa ipotesi di delocalizzazione, quale soluzione definitiva e responsabile per tutti. Naturalmente delocalizzare non significherà portare il problema altrove, ma impiantare una nuova realtà che rispetti l’ambiente e la legge e bonificare il vecchio sito da polveri e inquinanti. Abbiamo individuato una o due opzioni, sono in fase avanzata anche le interlocuzioni con i proprietari dei suoli.

Stiamo, dunque, procedendo in maniera spedita: ecco perché credo che la strategia della tensione e dello scontro sia di fatto controproducente e porti risultati opposti a quelli che tutti vogliono raggiungere. Stiamo vivendo un paradosso: residenti, lavoratori, proprietà e istituzioni sono propensi alla delocalizzazione, eppure si è aperta una guerra tra poveri che non giova a nessuno. L’appello è alla massima calma e alla collaborazione. Siamo tutti impegnati, abbiamo anche coinvolto livelli istituzionali superiori, stiamo facendo il possibile affinché questa vicenda possa avere un lieto fine, ovvero che si possa tutelare la salute dei residenti e al contempo difendere un sito produttivo locale, che è un’eccellenza del nostro territorio che porta il nome di Salerno nel mondo. Il sereno confronto di questa mattina è un ottimo punto di partenza.

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