Un netto balzo in avanti che passa attraverso la progressiva presa di coscienza della popolazione che il corretto processo di smaltimento dei rifiuti inizia nelle nostre case, nelle nostre cucine, nelle attività commerciali.
Abbiamo imparato a distinguere la composizione dei rifiuti, spesso molto eterogenea specie per quanto riguarda gli imballaggi, a separarne correttamente le parti e a conferirli negli appositi spazi. Chiaro segnale che la cittadinanza ha cominciato a entrare in un’ottica diversa, che contempla non solo la prospettiva ambientale: lo smaltimento di organico e secco genera un costo economico a carico di chi lo produce, mentre i materiali di riciclo (plastica, carta e cartone e vetro), che invece vengono “pagati”, generano un valore economico.
E i risultati sono sotto gli occhi, e sotto il naso, di tutti già da parecchio: grazie anche al sistema del porta a porta e al preciso calendario di conferimento, è stato ridimensionato il sito di raccolta e ne sono nettamente migliorate le condizioni igieniche; adesso non ci sono cattivi odori ad “accogliere” turisti e residenti all’ingresso del paese.
A testimoniare ulteriormente la bontà del processo iniziato dall’Amministrazione, ma reso concreto dall’impegno della cittadinanza, i risultati di Legambiente del 2015: nella categoria comuni sotto i 1.000 abitanti, Atrani si piazza al terzo posto con 82,96% RD e 71.07 IPAC.
La scelta operata a suo tempo dal Comune di Atrani, oltre a porsi come obiettivo la salvaguardia dell’ambiente, della salute e del decoro del paese, intendeva raggiungere l’obiettivo di abbattere i costi di gestione del servizio e a migliorarlo.
Il cambio di piattaforma di smaltimento, con la conseguente ricontrattazione dei costi di recupero di umido e secco, deve essere letto in tale ottica; questa operazione, iniziata nello scorso agosto, porterà secondo le previsioni a un risparmio di 10.000 euro annui.
Anche dalla ricontrattazione dei corrispettivi per i materiali di riciclo si prevedono cospicui risparmi annuali (circa 6000 euro): grazie alla convenzione con Comieco gli imballaggi di carta e cartone “valgono” 90euro a tonnellata; quelli dei materiali misti (plastica e metalli) 50 euro a tonnellata; il vetro “vale” 10 euro a tonnellata.
Oltre al miglioramento qualitativo in generale, dunque, si è innescato un meccanismo che consentirà di potenziare il servizio di raccolta in previsione dell’estate e del consistente aumento previsto sia delle presenze sul territorio che del volume dei rifiuti delle attività commerciali.
Inoltre è allo studio la possibilità di organizzare, grazie alla collaborazione fattiva e all’impegno del comune di Conca dei Marini, un sito di raccolta che ospiterà in maniera congiunta i rifiuti provenienti dai due comuni. Questa collaborazione consentirà risparmi ancora più consistenti, da “spendere” per migliorare ulteriormente il servizio alla cittadinanza dei due Comuni.
Collaborazione che diventa sempre più urgente, in considerazione del progressivo superamento dei Consorzi e della necessità di rendere autonoma la Costa d’Amalfi per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti.
Ci si augura che molto presto altri comuni possano sedersi al tavolo con Atrani e Conca per discutere di raccolta, smaltimento e riciclo in termini di valore e risorsa economica, portando avanti un piano condiviso che punti a diventare sia progetto di educazione ambientale sia sguardo lungimirante sulle future prospettive del territorio