L’indagine – si legge sul quotidiano Le Cronache oggi in edicola – ora dovrà accertare quanto descritto dagli ex operai, ossia l’interramento di amianto all’interno di vasche presenti nell’opificio industriale all’atto della chiusura dello stabilimento Ideal Standard e con il subentro della società Sea Park. Fatti che ieri sono stati ribaditi nel corso dell’incontro pubblico e sostenuti anche dai legali Anna Amantea e Dante Stabile che assistono gli ex dipendenti della fabbrica. Materiale che ora sarà al vaglio dell’autorità giudiziaria che dovrà accertare anche la proprietà dei suoli e dello stabilimento. La prima testimonianza pubblica risale a novembre.
Da lì in poi su Cronache e a seguire sull’emittente LiraTv si susseguono i racconti degli operai. Alcuni di loro, circa sessanta, nel corso degli anni sono deceduti per malattie tumorali. Gli ultimi risalgono a novembre e dicembre. Per loro ci sono i familiari a chiedere verità su quanto accaduto all’intero della fabbrica e poi dopo. Altri combattono contro il cancro che perlopiù colpisce polmoni e fegato.
La doppia battaglia degli operai si snoda tra tribunale del lavoro, per il riconoscimento per l’esposizione all’amianto durante la lavorazione ceramica (dunque a fabbrica aperta) e la denuncia per l’interramento di materiali pericolosi, tra cui eternit, all’atto della chiusura dell’Ideal Standard che avrebbe dovuto far spazio al “parco acquatico”, progetto poi naufragato
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