In seguito alla mia richiesta, alcuni presibiteri hanno espresso il desiderio che il discernimento sul “Gregge” venga invece svolto in modo comunitario e pubblico. Ho già avuto modo di rispondere a tale proposta, ma colgo l’occasione della presente lettera per chiarire ancora alcuni punti, in modo da rasserenare ulteriormente gli animi. Avevo scritto ai presbiteri di voler operare un discernimento in vista di una chiara e definitiva identità ecclesiale, che desidero dare all’Associazione detta “il Gregge”. Questa affermazione ha potuto essere interpretata nel senso che io abbia già deciso tutto, ragion per cui eventuali contributi al mio discernimento risulterebbero, di fatto, inutili.
Chiedevo semplicemente che, prima di affrontare la questione comunitariamente, fossi aiutato a formarmi una convinzione libera, serena e consapevole, non essendo stato partecipe delle vicende che sono state fonte di divisioni e sofferenze. Voglio anche aggiungere cgem in ogni discernimento, si richiede anche una crescita, una maturazione, e se necessario un cambiamento. Trovo incoraggiante la disponibilità del “Gregge” a camminare nella piena e totale comunione e obbedienza ecclesiale, sia nella dottrina che nella prassi ecclesiale, e a condividere apertamente, con chi volesse, la propria esperienza spirituale.
Per questo, chiedo che chiunque possa aiutarmi a svolgere questo compito importante e delicato, può farlo inviandomi le proprie informazioni. Come potete intendere, il cammino non è già scritto e possiamo scriverlo insieme, se volete. In questo anno santo del Giubileo della Misericordia, è necessario aprire le porte e soprattutto aprire i cuori, memori dell’esortazione dell’Apostolo Paolo.
Chiedo anche ai fedeli laici dell’Arcidiocesi di offrire elementi utili che possano aiutarmi nel discernimento circa lo spirito e l’operato di questa Associazione. Sarà fecondo ogni apporto che, elaborato con franca verità e umile carità, abbia il solo intento di costruire e consolidare la comunione nella nostra Chiesa.
IL GREGGE AVEVA DETTO. «Vogliamo iniziare un cammino di reciproca conoscenza con tutte le componenti della Chiesa salernitana, condizione indispensabile perché il vescovo, illuminato dallo Spirito, possa far discernimento sulla nostra opera». È uno stralcio della missiva indirizzata all’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Luigi Moretti, dall’Associazione “Opera del gregge del Bambin Gesù”, nata da quella che i detrattori chiamano “l’avventura di Caterina”, la veggente depositaria di rivelazioni divine, la cui esperienza non fu mai sottoposta al discernimento ecclesiale. Associazione che chiede, ancora una volta, di essere riconosciuta dalla chiesa, partendo dal presupposto del «rinnovamento che nelle intenzioni di papa Francesco, dove produrre il Giubileo della Misericordia, anno di grazia per tutti». E, perciò, sacerdoti e laici del Gregge avvertano l’esigenza di «aprire il cuore alla nostra chiesa, che vive in Salerno, Campagna e Acerno». E aggiungono: «È la chiesa che ci ha generato alla fede di Cristo: chiesa che amiamo e in cui da sempre viviamo e operiamo con gioia, nei vari ministeri della pastorale diocesana».
Trovatevi un lavoro, VERO!
ma siamo alla follia, accettare il gregge una setta ripeto una setta nella chiesa di salerno, un tumore che vive da 40 anni e che pierro ha cercato di estirpare e per questo lo hanno messo in croce….io ho sempre un solo vescovo ALFANO I….la chiesa di salerno è allo sbando e alla vergogna…su tutto…la processione di san matteo è stata solo la punta dell’aisberg….del nulla che c’è sotto..e noi salernitani dormiamo a piedi!
No a qualsiasi fanatismo religioso; anche a quello di stampo cattolico.
C’era proprio la necessità di avere un gregge speciale che pascola da solo nei verdi campi senza mischiarsi con il restante popolo di Dio.
Opere buone verso i bisognosi e non greggi d’elite depositari della verità erogata dalla veggente Caterina, che la Trinità infinata non approverebbe mai.
Ma se avete fede vera nel Dio che ama tutti e abbraccia tutti…che motivo avete a essere un “gregge” a parte? Siete così speciali e diversi? Spiegate a tutti i credenti il perché, non solo al vescovo. Grazie.