“Abbiamo bisogno di misure urgenti per fermare l’invasione delle auto, ridare sicurezza a pedoni e ciclisti e cercare di migliorare la qualità della vita di chi vive a Salerno – dichiara Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania –, Questa città ha bisogno urgente di interventi che inseriscano in una strategia complessiva della mobilità e intermodalità urbana. Tema di cui, purtroppo, non c’è traccia nell’agenda politica locale e ben lontano dall’essere affrontato con serietà. Occorre investire su una riprogettazione della città che tenga conto della mobilità dolce in un’ottica sistemica, a partire dalla riduzione della velocità delle automobili con l’estensione delle zone 30, e l’intermodalità tra i diversi mezzi di trasporto, alla creazione di piste ciclabili e servizi di bike sharing, potenziando trasporto pubblico sia su gomma che su ferro. Invece si pensa soltanto a costruire parcheggi, notoriamente attrattori di traffico, anche in prossimità del centro, rendendoci ancora di più schiavi dell’auto privata, aumentando smog, rumore e traffico”.
La necessità di un drastico cambio di rotta nella politica della mobilità urbana nella città di Salerno è evidenziata anche dai dati raccolti da Legambiente nella ventiduesima edizione del rapporto Ecosistema Urbano. Nello specifico per quanto riguarda l’indice dei passeggeri trasportati annualmente dal trasporto pubblico, Salerno ha un indice di 40 viaggi/abitante, molto indietro rispetto alle città che guidano la classifica come Brescia (186 viaggi/ab), Trento (173 viaggi/ab) e Rimini (144 viaggi/ab). Salerno si piazza addirittura negli ultimi posto in Italia nella classifica delle città media relativa all’offerta l’offerta di trasporto pubblico con 15 chilometri di percorrenza annua per abitante del trasporto pubblico, rispetto ai 50 di Cagliari, i 49 di Treno e i 31 km-vetture/ab di La Spezia. Il capoluogo è ancora in coda alla classifica nazionale anche per quanto riguarda l’indice di ciclabilità con appena 0,23 metri equivalenti di infrastrutture per la ciclabilità ogni 100 abitante; Mantova guida questa classifica con 70,54 m_eq/100 ab, a seguire Reggio Emilia (39) e Cremona (27).