La VII Commissione consiliare permanente, presieduta da Gennaro Oliviero (Pd), ha approvato a maggioranza (hanno votato a favore anche i consiglieri del gruppo M5S), la Proposta di Risoluzione sulla Petizione Popolare concernente il Grande Progetto “Completamento della riqualificazione e recupero del fiume Sarno. Hanno votato contro i consiglieri dei gruppi Forza Italia e Caldoro Presidente.
Recependo l’iniziativa dell’associazione “Poggiomarino Libera”, presieduta da Angelo Manna, in collaborazione con il gruppo San Marzano s/sa 5 Stelle, rappresentato dal Pasquale Carratù, e a seguito di numerose audizioni, che hanno visto coinvolti i presentatori della mozione, i Sindaci dei comuni interessati, i rappresentanti dell’associazione “No vasche”, del Consorzio di bonifica del fiume Sarno, dell’Autorità di Bacino Campania Centrale, dell’ARCADIS, del Genio Civile regionale territorialmente competente, l’Assessore regionale all’Ambiente, la Risoluzione, che sarà sottoposta al Consiglio regionale, impegna la Giunta a: valutare con la massima attenzione le criticità del Grande Progetto Fiume Sarno che sono state evidenziate in audizione dai soggetti interessati; organizzare un agile struttura di missione con coordinamento in capo alla Regione e affidando la conclusione degli interventi ai Comuni in convenzione o al soggetto gestore del ciclo idrico integrato; affidare a tale struttura di missione la priorità di concludere le opere per il disinquinamento, rivisitare il grande progetto alla luce delle criticità evidenziate e di elaborare un programma ambizioso che tenga conto delle più avanzate esperienze europee e mondiali realizzate nel settore; costituire un coordinamento delle azioni di controllo degli scarichi illeciti nel fiume e nei suoi affluenti e verificare la possibilità di predisporre un sistema d’intercettazione dei rifiuti solidi con griglie e sistemi di contenimento. Le principali criticità rilevate riguarda l’esclusivo utilizzo dello strumento delle vasche di laminazione che, come spiegato dal consigliere Tommaso Amabile (Pd) in una dettagliata relazione, “comporta alcune problematiche collegate: agli espropri dei terreni che dovrebbero essere garantiti con l’utilizzo di somme irrisorie, pari a 4€ per metro quadro, considerando che nella maggior parte dei casi parliamo di suolo agricolo ad alto reddito, si esporrebbe la Regione ad una serie infinita di ricorsi; alla mancata conclusione dei lavori di bonifica del fiume che non consentirà il rispetto delle condizione imposte dalla commissione VIA sulla qualità delle matrici ambientali; la totale assenza di un piano economico ed organizzativo per la gestione e la manutenzione di queste nuove opere; al palese contrasto delle vasche con le vocazioni territoriali e gli investimenti della stessa Regione, come nel caso dell’Area Archeologica di Longola Via-Vetice; alla mancanza di un piano di smaltimento dei detriti e dei rifiuti derivanti dai lavori di realizzazione delle vasche di laminazione e di allargamento dei canali, che non tiene conto della funzionalità ecologica dell’intero sistema fluviale, delle fasce riparie e del territorio circostante”.
Sull’argomento si è sviluppato un intenso dibattito con la consigliere Monica Paolino (FI) che ha sostenuto “l’importanza di dare seguito al grande progetto Fiume Sarno approvato nella passata legislatura, una grande opportunità che il territorio interessato non può e non deve perdere per disinquinare e risanare il fiume che attualmente è una bomba ecologica con forti connessioni con l’incremento delle patologie tumorali. La questione delle vasche di laminazione è stata trasformata in questione politica rischiano di determinare un grave danno al territorio che potrebbe solo beneficiare del grande progetto fiume Sarno”. “Non siamo contrari al grande progetto fiume Sarno, ma alla modalità che è stata individuata; è, infatti, necessario approfondire le criticità che sono state evidenziate da più parti – ha replicato il consigliere Amabile (Pd) – anche perché il tema più controverso riguarda proprio l’aspetto più importante, ovvero la realizzazione delle vasche di laminazione senza prima aver proceduto al disinquinamento. Se si procedesse in tal modo, allora sì che si innescherebbe una bomba ecologica”.
“La questione ambientale e della salute dei cittadini è per noi prioritaria ed è per questo che voteremo a favore della Risoluzione – ha sottolineato Vincenzo Viglione (M5S) – e, in sede di Consiglio, presenteremo le nostre proposte per la rielaborazione del grande progetto fiume Sarno” . “Demolire il progetto così come costruito totalmente è un errore perché sono in atto dei processi, anche di spesa, per realizzare le vasche di laminazione e sono stati fatti passi avanti per realizzare un progetto che potrebbe essere una svolta per quel territorio” – ha aggiunto Carmine Mocerino (Caldoro Presidente). “L’intenzione della Risoluzione non è quella di annullare il progetto fiume Sarno – ha evidenziato Maurizio Petracca (Udc) – ma di approfondire gli importantissimi temi che le associazioni, gli enti locali ed altri soggetti hanno sollevato per far sì che il progetto abbia un impatto realmente positivo per il territorio”. “Dal confronto in Commissione – ha concluso il presidente Oliviero – è emerso che il Grande Progetto Sarno è obsoleto e non aggiornato secondo le direttive europee del 2000 e del 2007 e non tiene conto dell’istituzione, nel frattempo, del Parco Regionale del Sarno e delle più moderne visioni di pianificazione di area vasta. Pertanto, la Risoluzione impegna la Giunta regionale a valutare con la massima attenzione le obiezioni sollevate in audizione dai soggetti istituzionali interessati, dagli enti locali e dalle associazioni e a rivedere il progetto».
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