“Alcuno scambio vi è stato, bensì al momento dell’arrivo al Pronto Soccorso di una paziente vi è stata la non corretta digitazione dei dati anagrafici. La corretta applicazione delle procedure di gestione del rischio clinico, puntualmente attuate da quest’Azienda, inerenti l’identificazione dei pazienti prima degli interventi, ha evidenziato, al momento della compilazione della specifica check-list, una discordanza tra i dati anagrafici inseriti e quanto dichiarato dalla paziente, constatandosi, da parte del personale della sala operatoria della Cardiochirurgia, che la sola scheda anagrafica era errata, in presenza, per contro, di una corrispondenza tra paziente ed iter diagnostico terapeutico seguito.
Al solo fine di garantire ulteriore sicurezza alla paziente, si rinviava l’intervento programmato di qualche ora onde effettuare la correzione dei dati anagrafici e la verifica degli esami diagnostici di laboratorio, nonché nuova validazione delle sacche di sangue. Alla luce di quanto sopra, è evidente che trattasi di una caso di buona sanità in virtù della corretta applicazione delle procedure di rischio clinico.” Lo scrive in una nota il Commissario Straordinario dell’azienda ospedaliera salernitana Avv. Nicola Cantone.