Il presidente della Lazio ha iniziato col dire la sua importanza nel mondo del calcio italiano: “Sono stato sempre osteggiato e criticato, perché ho cercato di mettere dei paletti con diritti e doveri, ma sono diventato un esempio per il sistema, non soltanto per le società che rappresento (Lazio e Salernitana, ndr), ma anche per la Federazione italiana. Cerco di esaltare l’aspetto morale e combattere gli emolumenti eccessivi ai giocatori. Bisogna fare in modo che i campioni, quelli veri, lo siano non solo sul campo, ma anche nella vita per costituire un paradigma per ognuno di noi. Vogliamo trasformare il mondo del calcio in modo positivo“.
Lotito poi, risponde anche alle domande degli studenti riguardanti le barriere divisorie in curva allo stadio Olimpico: ” Sono scelte che magari non si possono condividere, ma che bisogna rispettare. Un presidente di calcio cosa può fare se non rispettare i dettami delle autorità di pubblica sicurezza? Ci sono stati dei comportamenti che sono stati sottoposti ad autorità giudiziaria e, se ci fossimo opposti, il Prefetto avrebbe decretato la chiusura dello stadio. Su questo tema è stata fatta molta strumentalizzazione, la Curva dall’Olimpico è molto numerosa rispetto a quella delle altre città e merita una gestione diversa. Sono state fatte delle scelte legate esclusivamente alla tutela della sicurezza, quello è luogo di tutti coloro che vogliono accedere, e non è patrimonio esclusivo di nessuno“, aggiunge il numero uno biancoceleste: “Lo stadio è diventato preda di una sparuta minoranza che condiziona la maggioranza dei tifosi, bisogna fare in modo che le persone perbene possano accedere tranquillamente all’Olimpico. In curva ci sono comportamenti non civili e lontani dallo sport. E’ documentato dal Comitato provinciale per la sicurezza che nelle curve ci sia spaccio di stupefacenti, vendita di merchandising falso, reclutamento di persone per commettere reati e prostituzione“.