‘Non avrebbe sorvegliato con attenzione le condizioni di un feto, sbagliando diagnosi e non disponendo un ricovero che gli inquirenti definirono invece urgente’. E’ una delle accuse rivolte ad un medico ginecologo dell’Ospedale Umberto I di Nocera accusato della morte di un neonato dopo un parto cesareo giudicato dagli inquirenti ‘tardivo’. A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola. La procura ha chiesto il processo per il medico accusato formalmente del reato di omicidio colposo. I fatti risalgono all’ottobre del 2013, quando una donna di Pagani, C.E. , iniziò ad avvertire forti dolori al basso ventre alla 33esima settimana di gravidanza. Giunta all’Umberto I fu visitata dal ginecologo di turno.
Dopo il controllo iniziò ad avere delle perdite ematiche, ma il medico la rassicurò, giustificandole come «conseguenza della visita interna». La donna tuttavia avvertiva ancora dolore. Fu mandata a casa per poi far ritorno in ospedale cinque ore dopo con altri dolori e perdite di sangue. Un altro medico si accorse del problema che scoprì dal battito lento del feto la sofferenza del piccolo. Trasportata in sala parto, le fu praticato un taglio cesareo. Il bimbo riuscì a nascere, ma le sue condizioni risultarono subito gravi. Dopo qualche ora in terapia intensiva neonatale il decesso del neonato. Ora sarà un processo a stabilire come andarono i fatti ed eventuali responsabilità