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Terrorismo: Algerino arrestato a Bellizzi viveva nel salernitano con la moglie

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I documenti falsi utilizzati da alcuni dei terroristi che hanno pianificato e realizzato gli attentati di Parigi del 13 novembre e la strage all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles del 22 marzo, sarebbero stati forniti da un’organizzazione della quale faceva parte un algerino residente in Italia. Il collegamento tra gli attacchi al cuore dell’Europa e l’Italia è Djamal Eddine Ouali, 40 anni, destinatario di un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio il 6 gennaio scorso, per i reati di partecipazione ad un’organizzazione dedita al falso documentale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: l’uomo è stato arrestato dalla Polizia a Bellizzi, in provincia di Salerno.

Il suo nome, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era venuto fuori nel corso di una perquisizione effettuata in un covo di falsari a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles, ad ottobre del 2015, dunque qualche settimana prima delle stragi di Parigi: in quell’occasione i poliziotti trovarono e sequestrarono circa un migliaio di immagini digitalizzate, tutte riferibili a falsi documenti d’identità. Secondo le autorità, dunque, Ouali faceva parte di una rete che, su larga scala, realizzava documenti falsi per terroristi e soggetti che volevano uscire ed entrare dall’Europa senza rischiare di essere intercettati ai controlli

IL QUESTORE: «SARA’ ESTRADATO». “L’algerino sarà estradato” dall’Italia in Belgio. Lo ha detto il questore di Salerno Alfredo Anzalone. “Non stiamo cercando alcun complice” , ha aggiunto il Questore, in riferimento ad alcune voci sul fatto che la polizia fosse sulle tracce di una seconda persona vicina a Ouali.

L’INTERROGATORIO. Djamal Eddin Ouali, il 40enne algerino arrestato sabato dalla Polizia a Bellizzi (Salerno), comparirà il 1 aprile dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Salerno che dovranno decidere sulla sua estradizione in Belgio.

Stamattina nel carcere di Fuorni, a Salerno, si è svolta l”udienza di convalida del fermo. Dinanzi al giudice della Corte d’Appello di Salerno, Claudio Tringali, difeso dall’avvocato Gerardo Cembalo, Ouali si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il fermo è stato convalidato e per il momento l’ algerino resta in isolamento.

Il 40 enne algerino, sul cui capo pendeva dal 6 gennaio scorso un ordine di arresto internazionale, emesso dall’autorità giudiziaria del Belgio, è ritenuto tra i fiancheggiatori dei terroristi di Francia e Belgio. L’ uomo avrebbe fatto parte di un’ organizzazione di falsari che avrebbero fornito ai terroristi i documenti contraffatti.

Ouali negli ultimi tempi viveva nel piccolo centro ad una trentina di chilometri da Salerno assieme alla moglie, che è incinta e che si era recata in questura per chiedere un permesso di soggiorno per motivi di salute. Essere incinta, infatti, consente ad una donna di ottenere il permesso di soggiorno valido fino al terzo emse di età del bambino. Così, per assistere la moglie durante la gravidanza, anche Ouali si è recato nei giorni scorsi all’ufficio immigrazione della questura per chiedere il permesso di soggiorno

 

SINDACALISTA: MAI AVUTO SOSPETTI SU OUALI. “In tutti questi anni non abbiamo mai avuto sentore che nei nostri territori potesse trovare rifugio gente vicina al terrorismo islamico”: lo afferma Anselmo Botte, segretario della Cgil di Salerno, da sempre vicino al mondo dell’immigrazione nel territorio salernitano, commentando l’arresto dell’algerino Djamal Eddin Ouali, ieri sera Bellizzi, popolosa cittadina della Piana del Sele a pochi chilometri a sud di Salerno.

“La sede della Cgil di Battipaglia – dice – è un punto di riferimento per nordafricani, europei e indiani impegnati nei lavori dei campi” nella Piana del Sele. Proprio secondo una stima della Cgil, sono circa diecimila i braccianti di nazionalità nordafricana, romena, indiana e ucraina impegnati nei campi nel territorio a sud di Salerno, dove si trova Bellizzi.

“La piana del Sele – dice Anselmo Botte – si regge sulle braccia di questi operai”. Botte frequenta spesso anche le moschee di Bellizzi, Battipaglia e Santa Cecilia di Eboli. “Non ho mai riscontrato anomalie – dice – altrimenti avremmo immediatamente informato le autorità. Continueremo a vigilare affinché possano essere smascherati eventuali soggetti vicini al terrorismo islamico. Quello che è importante in queste ore – conclude Botte – è non penalizzare un’intera e laboriosa comunità nordafricana che vive nella nostra area”.

L’ARRESTO ED I COMPLIMENTI DEL QUESTORE AGLI AGENTI. Ouali era ad una fermata degli autobus in via Roma, nei pressi della Chiesa del Sacro Cuore, quando sono entrati in azione gli agenti della Digos di Salerno. Non ha avuto neppure il tempo di chiedere spiegazioni che si è visto immobilizzare dai poliziotti. E’ stato il dirigente della Digos, Luigi Amato, ad ammanettarlo. Con gli agenti della Digos e dell’ufficio Immigrazione si è complimentato il questore di Salerno Alfredo Anzalone. “C’è stata maggiore attenzione dopo segnalazioni giunte al Capo della Polizia e sulla base delle direttive del ministero degli Interni – ha detto Anzalone – Eddin era irreperibile, ma lo abbiamo trovato”. Il questore ha poi assicurato che la polizia “non sta cercando alcun complice” dell’algerino nel salernitano.

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