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Ingiuria e lesioni verso la ex moglie, nei guai fotografo salernitano

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Si è privata dell’energia elettrica per tre mesi pur di allontanare il marito di casa un fotografo salernitano che si era piazzato a casa della ex. A riferire la singolare vicenda è una cinquantenne salernitana  (difesa dall’avvocato Antonio Cammarota), nel corso del processo a carico dell’ex marito per lesioni e ingiurie davanti al giudice monocratico del Tribunale di Salerno Enrichetta Cioffi. La notizia è stata rilanciata dal quotidiano Le Cronache oggi in edicola. L’uomo, nonostante la separazione non voleva saperne di lasciare l’abitazione e non mancavano i momenti di tensione ed i litigi.

Fonte Le Cronache

In riferimento all’articolo pubblicato su Le Cronache e riportato in parte da Salernonotizie si registra la nota dell’Avvocato che chiarisce i termini della questione: «Leggo con vivo rammarico e disappunto, a pag. 6 dell’edizione odierna di Cronache e quindi su salernonotizie, il racconto della vicenda processuale, gravissima e personale, della sig.ra A.D.C., da me assistita e difesa, a seguito di provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica, di allontanamento dalla casa coniugale del marito sig. O.G.

Nell’articolo si riferisce, tra l’altro, che la donna avrebbe fatto staccare la luce mettendo a repentaglio la propria famiglia lavandosi con l’acqua delle bottiglie esposta al sole e quindi costringendo il marito, imputato quindi “per ingiuria e lesioni”, ad abbandonare la casa sol per questo motivo. Il racconto lascia senza parole, perché il redattore, presente a tutto il processo ma evidentemente disattento e distratto, non ha colto il successivo momento processuale, nel quale la deposizione della figlia ha chiarito che l’imputato si era reintrodotto in casa con l’inganno, strappava le bollette della luce, consumava la corrente anche di notte, per cui la parte offesa rivolgeva denuncia ai Carabinieri e quindi non pagando la corrente e determinando il distacco dell’energia elettrica ma provvedendo ai bisogni personali subito dopo l’allontanamento del marito presso la casa della sorella sullo stesso piano di edificio.

D’altro canto, la misura cautelare fu richiesta dalla Procura della Repubblica e decisa dal GIP del Tribunale di Salerno fu l’effetto dei gravi e accertati reati di maltrattamenti e violazione degli obblighi di assistenza familiare, e non per ingiuria e lesioni, misura cautelare che l’imputato neppure ha richiesto di modificare. Dispiace, perché il quadro che ne scaturisce è offensivo della verità e della sensibilità delle persone coinvolte nel processo, e pertanto merita la presente richiesta di rettifica ad ogni effetto di legge nelle stesse modalità della notizia, tutt’altro riservando

Avv. Antonio Cammarota

 

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