Dopo tanti anni di silenzio dei motori, Il presidente Giancarlo Ionta ha sposato il progetto di far tornare la delegazione Salernitana alla sua dimensione sportiva che l’ha sempre contraddistinta e, grazie al dinamismo del nuovo direttore, il dottor Salvatore Memoli, che ha impresso una nuova spinta propulsiva all’ente, si è potuto realizzare il ritorno di questa gara che già vede un gran numero di iscritti. Un evento, questo, che segna il primo di una serie di appuntamenti che l’Automobil Club Salerno sta preparando in occasione del 90° anniversario della sua fondazione che cade il 10 giugno.
La manifestazione vede il patrocinio del Coni provinciale, dell’Amministrazione Provinciale e dei Comuni di Agerola, Amalfi e Furore. La XXVIII Coppa della Primavera, che gode del supporto tecnico della A.S.D.Saleno Corse, avrà una veste nuova: non sarà una gara in velocità su un percorso di 8,7 km, come in passato, ma uno slalom che si svolgerà sui tre chilometri della parte terminale della vecchia Amalfi Agerola, il percorso, per intenderci, ricadente nel comune di Furore. Presente anche la sezione ACI Storico, con una sfilata di auto d’epoca che farà da “apripista” alla gara vera e propria che partirà intorno alle ore 10,00. Tutto pronto, quindi, per trascorrere una bellissima giornata in costiera tra sole, mare e sport, per riavviare il dialogo con la provincia, per rilanciare il turismo sportivo su cui la nuova governance dell’Aci Salerno punta.
LA STORIA DELLA AMALFI-AGEROLA. Il Presidente dell’Automobil Club Salerno, On.le Renato Palumbo, idea una gara automobilistica da svolgersi in costiera, con partenza dal Monastero di Santa Rosa a Conca dei Marini, a poca distanza da Amalfi ed arrivo ad Agerola. Decide di chiamarla Coppa della Primavera. E’ il 30 luglio 1961: prende il via la prima cronoscalata che passerà alla storia con il nome di Amalfi-Agerola. Ad abbassare la bandiera per dare il via ad una sequenza di ben 90 concorrenti è l’ingegnere Maurizio De Masi, mosiere della gara, Direttore dell’Automobil Club Salerno
E’ nata così quella che è stata definita la “bella corsa, sulla strada più bella del mondo”, con i nomi di Eduardo Govoni, Mennato Boffa, Raffaele Fiordalisi, Renato Arfè, Mauro Nesti, Mario Casciaro ed i “piloti misteriosi” che corrono sotto gli pseudonimi di “Ricciardone” e “Amphicar”. Ma il più grande di tutti è sicuramente Domenico Scola detto “Don Mimì” o anche “Il cosentino volante” che con sette successi conseguiti su un arco di ventuno anni (dalla prima del 1966 all’ultima del 1987), rappresenta idealmente un record di continuità.L’ultima edizione della gara viene disputata nel 1990, per lasciare poi il passo ad altre iniziative, più in linea con i tempi.
Nel corso di trent’anni di vita della Coppa Primavera si assiste anche a diverse trasformazioni della corsa in salita.Le autovetture, inizialmente di immediata derivazione dai corrispondenti modelli di circolazione comune, diventano via via più sofisticate, con modifiche significative alla carrozzeria e con l’introduzione di accorgimenti tecnici, quali ad esempio i Roll Bar, tubi in acciaio interni all’abitacolo finalizzati ad evitarne lo schiacciamento in caso di incidente.
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