Proprio per richiamare il Ministero a tradurre in comportamenti concreti e coerenti questo invalicabile principio guida, Iannuzzi, nei mesi scorsi e non appena è partita la Riforma, ha presentato due articolate e specifiche Interrogazioni parlamentari, intervenendo, inoltre proprio su questo punto in Commissione Trasporti. La necessità inderogabile della Intesa è stata anche evidenziata da Iannuzzi in più di un colloquio con il Ministro delle Infrastrutture Del Rio.
L’Intesa in Conferenza Stato-Regioni , per la quale ha svolto un lavoro prezioso Fulvio Bonavitacola che ha presieduto il Coordinamento Nazionale degli Assessori regionali alle Infrastrutture e Trasporti, investe giustamente, in modo condizionante e vincolante, sia il Piano Nazionale della Portualita’ e della Logistica, sia la riforma della Governance. Infatti la materia dei Porti è oggetto, in maniera unitaria e complessiva, di competenza concorrente e ripartita fra Stato e Regioni. Di conseguenza solo l’Intesa, raggiunta ora in Conferenza, preserva il ruolo costituzionale delle Regioni e garantisce la costituzionalità del decreto legislativo in itinere.
Riforme di questa portata non possono essere calate dall’alto, né tantomeno scavalcando i Territori e le Comunità, che debbono poter far sentire la loro voce fondamentale proprio attraverso l’Ente Regione. È’ questo il senso politico ed istituzionale della Intesa che è imprescindibile fra Stato e Regioni. D’altronde solo il coinvolgimento pieno e vincolante delle Regioni, che hanno profonda conoscenza della realtà dei Territori, può portare a decisioni utili e equilibrate, evitando soluzioni sbagliate ed affrettate, quale sarebbe la istituzione in Campania di una sola Autorità di Sistema, così come il Presidente della Regione De Luca ha indicato al Presidente Renzi ed al Ministro Del Rio.
Difatti debbono essere evitati in Campania accorpamenti delle Autorità portuali, che non possono essere giustificati dall’automatico ed irragionevole riferimento alle Reti Ten ed ai Porti Core e che peraltro non servirebbero ne’ al porto di Salerno, né tantomeno a quello di Napoli. Occorre, invece, tutelare e valorizzare realtà positive ed efficienti, come quella del Porto di Salerno, ben governate ed in continua e significativa crescita per i diversi indici produttivi (traffico merci e container; traffico passeggeri e crocieristico; volume delle entrate annuali; capacità di spesa e di utilizzazione tempestiva ed efficace delle risorse nazionali ed europee per investimenti infrastrutturali ed opere portuali).
Iannuzzi continuerà a seguire con impegno la vicenda, ai fini della espressione del relativo parere in Commissione Trasporti, e fino alla approvazione finale del Decreto con il conseguente recepimento della condizione posta all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni.
Commenta