Hanjin Shipping* – controllata assieme alla Korean Air Lines dal Gruppo Hanjin, uno dei principali conglomerati finanziari della Corea del Sud – può avvalersi di una flotta di 200 navi che muovono oltre 100 milioni di tonnellate all’anno, ponendosi nella “top ten” nell’ambito dei trasporti marittimi dei contenitori.
Molto articolato l’ambito dei Paesi collegati con il porto di Salerno: Corea del Sud (Busan, Kwangyan), Cina (Ningbo, Yantian, Shanghai), Singapore, India (Nhava Sheva, Mundra), Pakistan (Port Qasim), Emirati Arabi (Khor Fakkan), Arabia Saudita (Jeddah).
Lo scalo nel porto di Salerno rientra nella strategia di espansione dei servizi che il vettore coerano Hanjin Shipping ha deciso di realizzare nell’area del Mediterraneo. La novità più importante si configura nella riorganizzazione del servizio “pendulum” denominato “Hpm” che potrà contare sull’impiego di 15 navi da 10.000 teus di portata (tutte di proprietà di Hanjin) che assicureranno un servizio estremamente efficace e rapido Asia/Italia/Asia. Attraverso l’hub di Malta sarà possibile per le navi di Hanjin servire il porto di Salerno ed i traffici sia in import che in export dell’area centro meridionale d’Italia.
“Un altro gigante dello shipping mondiale – evidenzia il Presidente di Sct Spa, Agostino Gallozzi – approda a Salerno. E’ senza dubbio una grande soddisfazione per il riconoscimento dell’efficienza e della qualità dei servizi del nostro scalo marittimo. Significa che il tanto lavoro svolto e gli investimenti pubblici e privati realizzati pagano in termini di competitività internazionale”.
“Siamo convinti – continua Gallozzi – che sia questa l’unica strada per continuare ad assicurare un futuro di crescita alle imprese ed ai livelli occupazionali del nostro porto in un’ottica di libera concorrenza che deve guardare alla domanda di servizi logistici delle aziende che si collocano nel bacino di riferimento dei singoli scali marittimi”.
“Il nostro impegno – conclude Gallozzi – proseguirà in maniera determinata in questa direzione anche alla luce della sempre più avvertita esigenza delle imprese salernitane e campane di orientarsi verso i mercati internazionali”.