“Oggi – ha affermato Rocco Russo, componente commissione vaccini della Società italiana pediatri – c’è una certa resistenza alle vaccinazioni sia per la maggiore influenza dei movimenti antivaccinali sia perché si è persa la consapevolezza della malattia e si specula sulle complicanze derivanti dal ricorso al vaccino che, tuttavia, sono meno rilevanti della malattia da contrastare”.
Da qui l’appello alle famiglie a ricorrere alla vaccinazione non solo per evitare la malattia e le sue possibili complicanze, ma soprattutto per scongiurare una possibile epidemia. I numeri, infatti, dicono che un solo paziente affetto da morbillo riesce a contagiare in media 15 soggetti non protetti da vaccino. In Campania – secondo quanto riportato – già nel 2002 si è verificata un’epidemia da morbillo che – secondo Russo – “si potrebbe ripresentare proprio in virtù della diminuzione di soggetti vaccinati perché il virus si può diffondere maghiormente e rapidamente”.
Dai dati dell’Unità operativa complessa di Epidemiologia e prevenzione della Asl Napoli 1 emerge che nei primi tre mesi del 2016 in Campania sono stati segnalati 61 casi di morbillo di cui l’84 per cento è stato ricoverato in ospedale e che il 44 per cento dei casi “complicati” ha interessato bambini con meno di cinque anni.
I medici campani pertanto invitano in primo luogo a vaccinarsi e a contattare subito il proprio medico se si riscontra febbre alta associata a sintomi influenzali quali tosse e raffreddore, comparsa di puntini bianchi all’interno della bocca e puntini rosso ‘vino’ inizialmente dietro le orecchie e sul viso e poi sul corpo.
Medici che si rivolgono anche ai manager delle aziende sanitarie affinché – come sottolineato da Maria Triassi presidente della Società italiana d’igiene – organizzino al meglio le strutture per offrire alla cittadinanza un’offerta vaccinale positiva perché sappiamo che rendere più agevole l’accesso all’assistenza aiuta ad aumentare il ricorso alla prestazione sanitaria.
”I dati che sono emersi oggi ci danno la misura del rischio al quale ci stiamo esponendo. Nei primi tre mesi del 2016 sono già stati segnalati 61 casi di morbillo, se non si punta con decisione alle vaccinazioni la possibilità di dover rivivere una violenta epidemia, simile a quella del 2002, sono molto concrete”.
Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, commenta così quanto emerso oggi nel corso dell’incontro organizzato da Fimmg, Fimp, Sip e Siti. Il morbillo è una malattia infettiva molto contagiosa, si sottolinea, ”che può causare complicazioni anche gravi come: polmoniti (1 caso su 20 pazienti infetti), infiammazioni acute dell’encefalo (1 caso su 2000 pazienti infetti) e persino morte (1 caso su 3000 pazienti infetti)”.
”La presenza di bambini e adulti non vaccinati alza di molto il rischio di epidemie perché un solo paziente affetto da morbillo riesce a contagiare in media 15 soggetti non protetti con il vaccino, i quali a loro volta contageranno altri”. Ecco perché, sottolinea ancora una volta il leader dei medici partenopei, ”l’unico modo mettersi al sicuro è vaccinarsi”.
In questo senso l’Ordine dei Medici di Napoli ha da tempo puntato su campagne di informazione e sensibilizzazione. ”L’ultima in ordine di tempo è stata quella realizzata grazie all’affissione di centinaia di maxi manifesti con lo slogan ‘La vaccinazione, un patto tra generazioni’, volendo ricordare a tutti che se oggi molte malattie sono scomparse e non sono più un pericolo è proprio grazie al senso di responsabilità dimostrato in passato”.
”Parlare ai cittadini in modo chiaro – conclude Scotti – non significa mai fare allarmismo. Anzi, l’Ordine dei Medici, che è Ente ausiliario dello Stato ha il dovere di trasmettere messaggi corretti e mirati esclusivamente a tutelare e migliorare la salute della gente”.