“In regione Campania per decenni le risorse europee sono state utilizzate in maniera disastrosa”. Lo ha detto l’avvocato Piero De Luca, referendario della Corte di Giustizia UE, questo pomeriggio a Salerno, nel corso del convegno “La roadmap dei fondi europei 2014-2020”. “Le risorse sono state utilizzate troppo poche e troppo male – ha rimarcato De Luca – perché si è pensato di usarle come un bancomat per fare micro iniziative progettuali e non si è inteso creare azioni di sviluppo che creassero sviluppo, lavoro, occupazione, competitività nel nostro territorio. L’iniziativa di oggi consente di rilanciare questa battaglia per la programmazione futura, consapevoli che è indispensabile mettere in atto quello che l’Europa ci chiede da sempre, ovvero fare sistema tra pubblico e privato in maniera virtuoso”.
L’incontro è stato organizzato da Ance Aies Salerno e dal presidente Vincenzo Russo. “Ance Aies intende da subito sperimentare un nuovo metodo partecipativo e di supporto sulla tematica dei fondi europei. In particolare, Ance Aies, nell’ambito delle proprie attività, propone un servizio gratuito, per i Comuni, la pubblica amministrazione, le imprese e di tutti i soggetti interessati, di assistenza tecnica istituzionale, sulle modalità di accesso ai fondi europei dal bando, dalla fase di finanziamento fino alla rendicontazione, con un’attività di servizio attraverso esperti del settore. Oggi non è più tempo di partiti e di discesa in campo, ma la battaglia per modernizzare il Paese è ancora attuale. E i primi a doverla fare siamo noi imprenditori. Siamo pronti a fare la nostra parte”. All’evento ha partecipato – tra gli altri – anche Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia che ha detto: “I fondi europei sono la principale fonte potenziale dello sviluppo del Mezzogiorno. Per troppi anni sono rimasti solo potenziali, adesso sarebbe il caso che diventassero effettivamente un acceleratore per lo sviluppo del Sud, di cui tutta Italia ha bisogno. Adesso è il momento di pensare a pochi grandi progetti che servano davvero a generare crescita”.
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