“Dei sette casi citati nel capo d’imputazione – ha precisato il legale – il mio assistito risponde solo di due che sono stati, a nostro avviso, facilmente chiariti: si tratta di patologie molto gravi, per persone che desideravano che l’intervento fosse eseguito da Takanori Fukushima personalmente. Per questo Liberti ha trovato la soluzione attraverso il dottor Brigante a Salerno e rispettando tutte le necessarie autorizzazioni. Non solo non ha preso soldi, ma per partecipare a quegli interventi ha anche differito altre operazioni già programmate che avrebbe dovuto svolgere in regime di libera professione presso la casa di cura di San Rossore”. Al termine dell’interrogatorio il difensore del neurochirurgo ha chiesto la revoca della misura cautelare e il giudice Elisabetta Boccassini si è riservata la decisione.
(ANSA).