Trecentoquarantasei cori, composti in prevalenza da giovani e giovanissimi, provenienti da diciassette regioni italiane, hanno unito le proprie voci in un canto condiviso, al di sopra di ogni campanilismo e provincialismo.
Interpretare la musica, spiega il maestro Sergio Siminovich, responsabile artistico della manifestazione, significa saper trasferire, in tutte le esecuzioni musicali, una lettura personale, una riflessione autonoma, che rende sempre nuovo e interessante ogni testo. Non deve, poi, mai essere perso il sorriso, spiega ancora il maestro, perché il sorriso è una chiave di lettura, che consente di ricercare e trovare il bello, nell’arte come nella vita reale.
Il sole brillava su Napoli, mentre la piazza intonava brani di Mozart, Charpentier, Handel, Verdi, ma anche dei Beatles, per chiudere con un classico della canzone napoletana,” I’ te vurria vasà”, diretto dal maestro Ciro Caravano. I colori, tutti i colori dell’arcobaleno, dipinti sulle magliette donate ai giovani partecipanti, le voci unite nel canto, i profumi, il contatto umano, coinvolgevano tutti i sensi in una percezione da vertigine. Poco importa se la pioggia ha reso più difficile il canto finale.
E’ stata una bella giornata, in cui giovani di tutta Italia si sono incontrati per conoscersi, condividere i propri percorsi di formazione, simpatizzare, all’insegna della buona musica e del sorriso. A tutti è andato il saluto del Ministro della Pubblica Istruzione, onorevole Stefania Giannini, e del Presidente del Comitato nazionale per l’apprendimento pratico della musica, Luigi Berlinguer. La musica è stata la protagonista di questa giornata. Ha dimostrato di essere, oggi come ieri, un potente strumento di aggregazione, di conoscenza, di formazione culturale e crescita morale.
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