Sono partite così le indagini. Nel corso della perquisizione domiciliare in casa del cappellano, sono state rinvenute numerose buste bianche, già affrancate, uguali a quelle inviate al militare, oltre ad una sveglia contenente una videocamera e una penna capace di registrare conversazioni audio.“
Ha suscitato anche la reazione della curia di Pompei la vicenda del sacerdote, ex cappellano militare della 46/a brigata aerea di Pisa, nominato a giugno e allontanato dall’incarico dopo essere finito al centro di un’inchiesta per calunnia e atti persecutori, scaturiti, secondo le denunce presentate nei suoi confronti, da prestazioni di natura sessuale più volte richieste e rifiutate da parte di un militare.
Ieri la presa di posizione della curia di Pompei, città al cui clero il prete appartiene, ed il cui vescovo ha invitato il sacerdote a non esercitare il ministero sacerdotale. La Curia di Pompei esprime infatti in una nota “l’auspicio che l’operato della magistratura, nella quale si ripone piena fiducia, porti ad un rapido accertamento della verità che sta a cuore a tutti.
Il sacerdote ha lasciato Pompei da circa un anno. In ogni caso – prosegue la nota – allo scopo di rendere più liberi gli accertamenti della magistratura, il vescovo ha invitato il sacerdote ad astenersi dall’esercitare pubblicamente il ministero sacerdotale. Non si può nascondere, perché è vivo – si afferma ancora nel documento – il dolore che provoca l’accostamento del Santuario di Pompei con notizie di questo tipo”.