Bove fu coinvolto nel 2005 in un blitz dell’Antimafia e fu accusato da Adamo Pisapia, ex pentito del clan D’Agostino. Due anni dopo il pm Rinaldi affidò a un consulente tecnico l’incarico di analizzare i suoi ultimi dieci anni di movimenti bancari. Ne venne fuori una mastodontica consulenza di 600 pagine con tanti faldoni di allegati.
Più tardi Antonio Centore l’avrebbe unita ad una serie di dichiarazioni di pentiti e decise di richiedere la misura di prevenzione del sequestro di tutti i suoi averi. Il Tribunale per le misure di prevenzione ha rigettato la richiesta con decreto, ma la Procura ha comunque fatto appello per il sequestro e la confisca di tutti i beni. Ieri la decisione di bocciare ancora quella richiesta per Enzo Bove, difeso dall’avvocato Michele Tedesco