Dopo ampia discussione in Corte d’Appello è stata capovolta la sentenza di primo grado che aveva condannato il Sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe per il reato di diffamazione, assolto ieri perché
“il fatto non costituisce reato”. La vicenda –
così come si legge in una nota inviata dallo studio Legale dell’Avv. Antonio Cammarota – trae origine dallo scontro fortissimo che si era determinato a Bellizzi negli anni 2007/2008, quando il Sindaco Volpe era stato oggetto di ripetuti attacchi da forze politiche e imprenditoriali della città, e quindi l’ing. De Ligio aveva lamentato diffamazione assumendo estraneità alla vicenda politica ed essendo additato dal Volpe come protagonista della vicenda delle aree PIP e delle vendite dei terreni.
Nella missiva li legge: “Abbiamo dunque dimostrato che vi era invece allarme sociale e quindi politico per la vicenda PIP, e che il professionista De Ligio era parte attiva dello scontro, così ottenendo l’esimente della critica politica e in ogni caso della veridicità putativa del fatto. Una sentenza importante – continua l’Avvocato Cammarota – aldilà della vicenda che l’ha determinata, in quanto delinea, nel più alto giudizio di merito cui la Corte d’Appello è riferimento ultimo, un principio giurisprudenziale di libertà nel confronto politico”.