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Referendum trivelle, niente quorum: vince l’astensione

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Alle 23 sono stati chiusi i seggi nelle 61.562 sezioni elettorali presenti in 8.000 Comuni italiani dove, da questa mattina alle 7, si è votato il referendum sulla durata delle concessioni per le trivellazioni in mare. Sono ora cominciate le operazioni di spoglio che però si riveleranno del tutto inutili perchè il quorum è lontanissimo quindi il referendum è fallito e non sarà valido. Il dato definitivo dell’affluenza alle urne alle ore 23:00 è del 32%. E’ un flop storico, uno dei dati più bassi della storia dei referendum italiani.

AFFLUENZA CITTA’. A Salerno città si sono recati alle urne il 33,59% degli aventi diritto, in tutta la provincia invece il dato si attesa al 28,19%. Tra le prime 60 città italiane, quella con l’affluenza più alta è stata Lecce (47,86%) seguita da Taranto (42,48%) e Padova (42,24%), l’affluenza più bassa a Giugliano in Campania (22,55%) seguita da Messina (24,39%), Reggio Calabria (25,18%), Napoli (25,66%) e Ravenna (26,59%).

Tra le altre città minori, Potenza ha superato il quorum con il 58,05% dei voti, mentre spicca un 62,75% di affluenza al voto nel cuore della pianura Padana, nel piccolo comune di Solferino (Mantova) che è record nazionale, prima di Patù (Lecce) con il 62,49% dei voti. Tra i dati di affluenza più bassi, invece, abbiamo appena il 5,47% a Curon Venosta (Bolzano), il 6,81% a San Martino in Passiria (Bolzano), il 7,09% a San Luca (Reggio Calabria), l’8,27% a Platì (Reggio Calabria), il 9,22% a Bruzzano Zeffirio (Reggio Calabria). 

AFFLUENZA REGIONI. Solo la Basilicata centra il quorum nel referendum sulle trivelle, con il 50,32%. Il dato complessivo in Italia si ferma al 32%, ma le differenze tra le regioni sono nette. Quelle più brillanti, sul fronte dell’affluenza, sono quelle che hanno promosso il quesito, quindi anche la Puglia, che realizza un 41,64%. Il risultato di oggi, peraltro, ribadisce la validità della teoria secondo la quale quando il primo dato sull’affluenza non è a due cifre inevitabilmente il quesito è destinato a naufragare.

Tra le altre regioni che hanno promosso seguono il Veneto, con il 37,88%, la Liguria (31,62%), le Marche (34,75%), il Molise (32,75%), la Sardegna (32,37%), la Calabria (26,69%) e la Campania (26,02%). Non hanno fatto di meglio, com’era prevedibile, le altre regioni. Il Piemonte si è fermato al 32,18%. Oltre il dato nazionale anche la Valle d’Aosta, con il 34,02%, come la Lombardia, con il 30,47% (e un picco massimo del 31,6 di Mantova).

Sotto la media il Trentino Alto Adige, con 25,16%. Sulla media nazionale il Friuli Venezia Giulia: 32,16%. L’Emilia Romagna 34,2%, la Toscana al 30,6%, l’Umbria28,4%, il Lazio al 32%. Significativo poi il dato dell’Abruzzo, regione che in una prima fase ha fatto parte del drappello delle regioni che hanno promosso il referendum: 35,2%, più alta rispetto alla media nazionale, ma non in maniera esorbitante. La Sicilia ha registrato un’affluenza del 28,4%.

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