“I fatti non sono sussistiti – ha detto – e non sussistono”. Già nella precedente udienza il pm era stato molto critico sulle indagini svolte in fase preliminare. Montemurro ha smontato l’impianto accusatorio dei colleghi che si sono succeduti nel corso degli anni nelle indagini. Per De Luca accusato di associazione per delinquere, falso ed abuso d’ufficio, fu chiesto addirittura l’arresto, rigettato però dai giudici. Il pm Montemurro ha sottolineato che “si può discutere se è stata fatta una scelta opportuna per la realizzazione del parco marino a tema, ma è molto difficile trovare dei reati penalmente perseguibili”.
Il Sea park avrebbe dovuto, come tenne a dire l’architetto Oriol Bohigas, accogliere milioni di visitatori. Un progetto mai decollato e da realizzare nell’area industriale di Salerno, dove da poco aveva chiuso i battenti l’IdealStandard, con 200 lavoratori finiti sul lastrico. De Luca all’epoca deputato intervenne per accelerare i tempi per l’erogazione della cassa integrazione ai dipendenti dello stabilimento. Per la pubblica accusa non è stato commesso alcun reato.
“L’unica idea di un fatto penalmente rilevante in questo processo – ha detto il pm Montemurro – è un water pagato a prezzo di costo”. Soddisfazione al termine dell’udienza è stata espressa dall’avvocato Paolo Carbone, legale di Vincenzo De Luca. “Una grande requisitoria – ha detto – all’insegna della libertà intellettuale”. La prossima udienza è fissata per il 9 maggio.
‘inchiesta sul parco tematico “Sea Park” della Procura della Repubblica di Salerno è scattata 18 anni fa e, oltre all’attuale presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha rinunciato alla prescrizione, vede tra gli imputati altre 41 persone tra tecnici, funzionari comunali ed imprenditori.
Il dibattimento è andato avanti per otto anni e De Luca, in occasione delle scorse elezioni regionali, venne inserito nella cosiddetta lista degli impresentabili, stilata dalla Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, proprio per questa vicenda giudiziaria. Il tutto ruotava intorno alla trasformazione di una ex area industriale in un parco acquatico a tema (mai realizzato) e alla concessione della cassa integrazione per 200 dipendenti rimasti senza lavoro.