Attualmente la disponibilità degli immobili su cui dovrebbe sorgere l’impianto in agro di Capaccio è gravata, infatti, da indisponibilità a favore dell’ente comunale in forza di una lottizzazione abusiva di terreni a scopo edificatorio. Gli atti relativi sono per competenza depositati anche presso la Procura della Repubblica di Salerno. Il TAR ha preso atto di ciò ed ha pertanto ritenuto superfluo un ulteriore suo provvedimento di sospensione, essendo di fatto la cosa già sospesa. Il Comune di Capaccio era rappresentato dal noto amministrativista romano prof. Andrea Guarino.
“Abbiamo messo a segno – dichiara il Sindaco di Capaccio Italo Voza – un altro punto a nostro favore in una partita ormai chiusa, che ha visto il Comune di Capaccio e i suoi cittadini avere nettamente la meglio su un’ipotesi ed un progetto sciagurato che poteva mettere a repentaglio la vivibilità, la produttività e l’immagine del nostro territorio. Il competente TAR non ha fatto altro che prendere atto di quanto il Consiglio Regionale della Campania ha disposto nel Collegato alla Legge di Stabilità. Di fatto, vi è stata una pronuncia di non luogo a procedere poiché precedenti provvedimenti hanno già sospeso l’autorizzazione alla Biocogein”.
“Va poi ricordato, particolare altrettanto importante, che il 21 marzo scorso il Ministero dello Sviluppo Economico ha ufficialmente comunicato alla società Biocogein Srl l’avvenuta decadenza dalla graduatoria riguardante i finanziamenti previsti dal Bando Biomasse poiché la stessa società non ha provveduto ad ottemperare a quanto disposto ovvero alla trasmissione della documentazione necessaria alla concessione delle agevolazioni mancando l’autorizzazione unica per la realizzazione e l’esercizio dell’impianto a biomasse e la documentazione bancaria relativa alla copertura dei fabbisogni derivanti dal programma di investimenti. Tutte queste cose messe insieme, come già detto da alcune settimane, chiudono la questione e scongiurano definitivamente l’ipotesi inceneritore sul nostro amato territorio”.