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Operaio ucciso, in cella giovane salernitana

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Si chiama Liliana Ordinanza, ha 27 anni ed è originaria di Salerno. È la donna fermata dai carabinieri per l’omicidio dell’operaio marocchino Medhi Chairi, in una casa di Miane, in provincia di Treviso. La giovane, che risiede a Conegliano, nega di aver ucciso a coltellate l’operaio. Il fermo, che è costato alla 27enne il carcere, è avvenuto dopo un giorno e mezzo scandito da una serie di interrogatori in cui la donna è rimasta a piede libero.

Nonostante Ordinanza abbia tirato in ballo uno spacciatore marocchino come probabile assassino di Chairi, a suo carico ci sono una serie di indizi pesanti. La svolta potrebbe arrivare oggi, nell’interrogatorio davanti al gip, quando la donna avrà modo di confermare o smentire la sua iniziale versione. Ma i carabinieri sono convinti che ad uccidere Mehdi Chairi sia stata lei. A suo carico, tanti, troppi indizi.

L’omicidio dell’operaio marocchino è avvenuto all’alba di domenica, verso le 5.30. È a quell’ora che gli inquilini della casa al civico 39 di via Roma a Miane, sentono trambusto e grida di una donna provenire dalla mansarda di Chairi

Il movente. Il movente al momento rimane ancora un mistero. I carabinieri escludono la pista passionale. Ordinanza potrebbe aver accoltellato il marocchino per qualche parola di troppo o qualche sgarbo subìto nel corso della nottata a base di crack. Gli effetti della droga assunta potrebbero, comunque, essere stati determinanti ad armare di coltello la mano della presunta assassina

 

Fonte La Città

Foto Tribuna di Treviso

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