L’Italia è l’unico paese moderno nel quale la trasformazione urbana è bloccata”. A dirlo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca in occasione della commemorazione dell’archistar Zaha Hadid che si è tenuta al teatro Verdi di Salerno.
“Siamo – ha sottolineato il governatore – il paese con maggiore patrimonio di arte, storia e archeologia ma spesso dietro la conservazione si nasconde una forte pigrizia culturale. La Campania è l’esempio di questo paradosso tutto italiano. Qui vi è il massimo esempio di vincolismo e il massimo esempio di abusivismo. Basti pensare che sono 80mila gli alloggi abusivi. A volte viviamo di grandi ipocrisie: facciamo finta di difendere l’ambiente, ma tolleriamo devastazione di interi territori. Il tema della trasformazione deve essere fatto in a maniera laica, seria, culturalmente avanzata”.
Il governatore, poi, ha parlato della forza evocativa e aggregatrice che ha anche una sola grande opera di architettura. “Una sola opera – rimarca – basta a dare una identità moderna alla collettività. Più della politica e delle istituzioni a volte una sola opera dà il senso di una storia moderna ad una comunità. Va anche ricordato che dietro la trasformazione urbana c’è il lavoro per migliaia di giovani in un paese dove viviamo di depressione.
In Campania – ha concluso De Luca – avremo la possibilità di riqualificare interi territori. Abbiamo zone della nostra regione che richiamano il terzo mondo e luoghi, invece, bellissimi. Noi ce la metteremo tutta per avviare questo grande programma di rigenerazione urbana. Contiamo sul vostro aiuto e sulla vostra collaborazione, sulle vostre idee e sulla vostra creatività per far tornare questo territorio all’altezza della storia che abbiamo alle nostre spalle”.
A Salerno c’è stata la prima commemorazione mondiale di Zaha Hadid scomparsa improvvisamente a Miami il 31 marzo scorso. “Avevamo programmato questo evento – ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca – alla presenza di Zaha Hadid per inaugurare la sua stazione marittima ma purtroppo un evento luttuoso ce l’ha portata via. Oggi qui con noi ci sono i suoi collaboratori.
Questo teatro ha già ospitato grandi figure dell’architettura mondiale, come Calatrava e Massimo Vignelli al quale abbiamo intitolato un premio che vorremmo celebrare entro quest’anno dedicato al design. Non abbiamo avuto la fortuna di avere Zaha Hadid con noi ma è la sua opera che rimane, così come per tutti i grandi progettisti. La stazione marittima è un gioiello di architettura contemporanea che ci ha dato e ci darà fortissime emozioni”.
“Si tratta – ha detto l’architetto ed urbanista Stefano Boeri, al quale è stata affidata la commemorazione ufficiale di Zaha Hadid – di una personalità potente e poliedrica. Zaha Hadid aveva una particolare propensione a cucire i mondi, tessere tra loro le cose. È stata una donna che ha realizzato opere dirompenti rispetto al contesto che le accoglieva. Ogni architetto ha dentro di sé due città: la città di pietra e la città interiore fatta di pregiudizi e convinzioni profonde, di spazio e costruzioni concettuali ed emotive che stanno prima dello sguardo, una città di pensiero e aspettative.
Ci sono architetti che lavorano per mantenere separate queste due città e altri che cercano di ridurre la loro distanza. Quando penso al lavoro di Zaha, penso a un architetto che ha prodotto con grande passione e fatica un sistema infinti di ponti tra le mille città di pietra che ha vissuto e i territori della sua città interiore. Secondo l’architetto Pio Baldi, che è stato il padre-direttore del Maxxi, il suo rapporto con Zaha Hadid era “un rapporto ruvido, affettuoso, diretto.
La scomparsa mi ha lasciato un po’ più solo, ma sono certo che la memoria di Zaha saprà resistere e andrà lontano e determinerà ancora strade nuove di progresso per l’architettura mondiale”. Per l’architetto Patrik Schumacher, partner ZHA: “Zaha sarebbe stata felice di vedere questa calorosa accoglienza. Le aspettative, oggi sono tante, dobbiamo portare avanti un’organizzazione unica nel suo genere. Zaha ci ha concesso nuovi gradi di libertà per ricreare forme in linea con la natura”.
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