Il modello 730 è una dichiarazione dei redditi semplificata, o almeno lo dovrebbe essere.
Questo modello di dichiarazione semplificata ebbe origine nel 1992 con lo scopo di permettere il rimborso delle imposte a credito a dipendenti e pensionati, direttamente per il tramite del datore di lavoro o, comunque, del sostituto d’imposta, anziché dall’amministrazione finanziaria con tempi più lunghi.
Nel tempo il modello si è appesantito nei contenuti, per le numerose modifiche alle norme tributarie e, quindi, dei quadri da compilare e dai documenti da allegare. Bisogna però riconoscere che alcune modifiche sono conseguenza delle agevolazioni concesse a favore dei contribuenti, anche tramite i cosiddetti bonus.
Novità rinnovata è il modello 730 precompilato. Il contribuente con il modello precompilato verifica se i dati risultano completi, e se alcuni dati sono da rettificare o da integrare potrà farlo a partire dal 2 maggio (fino al 1 maggio potrà solo consultarla), tenendo presente anche che se le modifiche non cambiano l’imposta finale o il credito, avrà il vantaggio che non sarà sottoposto a controlli. L’Agenzia delle Entrate si limiterà, eventualmente, a controllare la documentazione relativa a benefici/agevolazioni, che concorrono a determinare l’imposta complessiva della dichiarazione.
Il termine per confermare/modificare/correggere i dati della dichiarazione precompilata, come pure per il mod 730 ordinario, è fissato al 7 luglio, sia se presentata in precompilata o presentata mediante CAF o professionisti abilitati. Si parla di proroga di qualche settimana, e se confermata, la nuova scadenza sarà il 25 luglio.
Il modello 730 può essere utilizzato: dai lavoratori dipendenti, pensionati, contribuenti che percepiscono indennità sostitutive di reddito (integrazione salariale, indennità di mobilità ecc.), i soggetti impegnati in lavoro socialmente utili, sacerdoti della Chiesa cattolica, giudici costituzionali, parlamentari nazionali, tutti i titolari di cariche elettive, soci di cooperative di produzione, lavoro e di servizi, cooperative agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e di piccola pesca, produttori agricoli esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta Irap e Iva.
Attenzione, però, perché non tutti i lavoratori dipendenti e pensionati possono utilizzare il modello 730 e questo capita quando questi lavoratori posseggono anche redditi d’impresa o anche redditi derivanti dall’esercizio di arti e professioni o anche quando devono presentare la dichiarazione per conto di contribuenti deceduti. In questo caso anziché presentare il modello 730, saranno obbligati a presentare il modello Unico persone fisiche.
Ne consegue che il Mod. 730 può essere utilizzato per dichiarare i seguenti redditi: redditi di lavoro dipendente, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, redditi di terreni e fabbricati, redditi di capitale, redditi di lavoro autonomo SENZA partita Iva, redditi diversi e alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata (per esempio, redditi percepiti dagli eredi e dai legatari).
La dichiarazione con modello 730 può essere presentata anche congiuntamente dai coniugi utilizzando, quindi, un solo modello. In questo caso se entrambi i coniugi si avvalgono dell’assistenza fiscale, il modello 730 può essere presentato al datore di lavoro o all’ente pensionistico di uno dei due coniugi. Non è possibile la presentazione congiunta quando uno dei due coniugi sia deceduto prima della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Le istruzioni sebbene complete, a volte creano difficoltà interpretative alle persone che non sono predisposte ad approfondire le materie fiscali. Spesso, si rende necessario ricorrere ai CAF o a professionisti specializzati che si prenderanno cura anche dell’inoltro della dichiarazione.
L’automatismo del modello 730 permette di utilizzare le risultanze finali della dichiarazione e decidere cosa farne, di qui anche la semplificazione e la caratteristica di questo modello. Infatti nel caso di chiusura della dichiarazione con un credito per il contribuente, l’importo che ne è scaturito sarà aggiunto e aumenterà la busta paga, ma il contribuente potrà scegliere se farsi accreditare l’importo del credito, oppure utilizzarlo per pagare altre imposte, come per esempio l’IMU. Nel caso invece la dichiarazione termina con imposte a debito per il contribuente, l’importo sarà trattenuto direttamente dallo stipendio o dalla pensione e potrà essere anche rateizzato, con un piccolo onere aggiuntivo.
Per coloro che non intendono utilizzare l’importo del credito per pagare altre imposte (la cosiddetta compensazione), e non ritiene possibile ottenere il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente che eroga la pensione, possono chiedere l’accredito sul conto corrente bancario o postale. In questo caso devono compilare un apposito modello (v. sotto), indicare il codice IBAN e trasmetterlo per via telematica o anche consegnarlo a mano in una sede all’Agenzia delle Entrate.
Come fare. Si comincia col cercare la dichiarazione presentata lo scorso anno, per rilevare alcuni dati ripetitivi da inserire in quella nuova da compilare e si procede, poi, ad ordinare tutti i documenti che si ritiene possano essere allegati alla dichiarazione. Se si decide di non utilizzare il modello precompilato ci si reca al CAF o dal professionista di fiducia, con i documenti raccolti e già ordinati. E’ buona abitudine conservare in una apposita cartella, distinta per ogni anno, l’originale di tutti i documenti fotocopiati, unitamente alla dichiarazione e annotare su un foglio di memoria tutte le notizie che bisogna ricordare, tenendo presente che l’Agenzia delle Entrate potrà chiedere chiarimenti o anche controllare gli originali dei documenti, fino a 5 anni seguenti quello cui si riferisce la dichiarazione.
I documenti da fotocopiare e da allegare al Mod. 730 possono essere riassunti in: modello di certificazione unica (mod. CU che ha sostituito il CUD) che rilascia il datore di lavoro. Per i pensionati lo si scarica dal sito INPS e per le altre categorie dal sito delle Casse di Previdenza che corrispondono la pensione. Fotocopiare anche le fatture, le ricevute, gli scontrini, le quietanze che attestino le spese sostenute nell’anno precedente al fine di poterle dedurre dal reddito complessivo o anche per avere il riconoscimento di detrazioni d’imposta. (Per esempio fatture per spese odontoiatriche, spese funebri, scontrini di spese per prodotti farmaceutici segnati dal medico curante, quietanze di pagamento interessi su rate mutui, bonifici per bonus, polizze di assicurazione sulla vita, documenti legati ai bonus fiscali come quello sulle ristrutturazioni edilizie, ecc.).
Per facilitare il lavoro e ottimizzare i tempi, si suggerisce di attivarsi con congruo anticipo sulla data di scadenza. Non ridursi agli ultimi giorni specialmente se si decide di affidare la compilazione e trasmissione del Mod. 730 al CAF o a professionista specializzato.
Può capitare che dopo aver presentato o fatto presentare il modello 730 ci si accorge di aver commesso un errore di trascrizione o di calcolo. L’errore si potrà correggere con altro 730 integrativo/correttivo del precedente (entro il 25 ottobre), rivolgendosi a chi ha prestato l’assistenza fiscale. Se invece ci si accorge di aver dimenticato di indicare un reddito, oppure che sono stati indicati oneri detraibili in misura superiore a quella spettante, sarà obbligatorio trasmettere una nuova dichiarazione dei redditi, utilizzando l’apposito modello Unico Persone fisiche (entro il 30 settembre), e pagare direttamente le somme dovute con mod. F24. L’importo del credito indicato nel mod. 730, farà il suo corso, e sarà rimborsato dal sostituto d’imposta.
Forse è utile avere un’idea di quanto costa questo servizio. Per dare un orientamento di massima si riportano i prezzi praticati dai CAF in diverse città italiane. Si va da un minimo di 50/90 euro a un massimo di 210 euro, in altre città il prezzo scende ed è compreso tra 40 a 120 euro e anche con importi inferiori in altre città.
E’ opportuno precisare che per svolgere questa attività, e prestare questi servizi, occorre molta competenza e le componenti che formano il prezzo possono riguardare, la quantità e qualità dei redditi da dichiarare, le difficoltà che si incontrano (specialmente per casi particolari), la quantità di documenti da esaminare ed il tempo necessario per ultimare la dichiarazione con i dovuti controlli.
Quanto innanzi è la sintesi di un argomento che è possibile approfondire sul sito dell’Agenzia delle Entrate sotto indicato.
Per approfondimenti, istruzioni e modelli, il sito: www.agenziaentrate.gov.it/
Per il modello accredito su conto corrente e IBAN: clicca qui
Dichiarazione e notizie: precompilata
Luca De Franciscis
dottore commercialista
www.studiodefranciscis.it
Commenta