La Salernitana era sulle tracce di Maniero, ma la soap estiva si chiuse col passaggio dell’ex Catania al Bari e con Fabiani che, alla fine, riuscì a prendere il giocatore che voleva. Il metelliano (e le sue origini sono state motivo ulteriore di scetticismo) nello scorso campionato di Serie A era riuscito a segnare ma s’era pure infortunato, era rientrato nel finale ma non era al top. E così, l’ex del Nova Gorica, ha effettivamente avuto bisogno di tempo per raggiungere una condizione fisica (e mentale) ottimale. Nel frattempo, però, la Salernitana cominciava a fare fatica e aspettare un giocatore in ritardo non è la cosa più semplice.
Fatto sta che Coda non s’è mai perso d’animo, nemmeno nei momenti più difficili. La punta granata ha evitato di fare polemiche, non ha mai risposto a chi lo criticava, ha pensato solo a lavorare… e a segnare. 37 presenze sulle 38 disponibili, quasi 3 mila minuti trascorsi in campo, 15 reti all’attivo alcune delle quali pesantissime. Un modo migliore di rispondere, sul campo, a tutte le critiche che ha ricevuto (e che a volte continua a ricevere anche in queste settimane) Coda, che nel frattempo ha raggiunto Palladino nella classifica dei marcatori della storia granata), non poteva trovarlo.