«L’Icatt mette in campo attività fondamentali tese al reinserimento sociale dei detenuti – ha sottolineato l’assessore Lenza -. Fortunatamente, mentre altri fanno solo chiacchiere, c’è anche chi lavora concretamente per la possibilità che tutti possano reinserirsi nella società». I fondi a disposizione per il progetto arrivano direttamente dal bilancio del Piano di Zona e si tratta di risorse faticosamente reperite, perché non erano state previste in passato.
«Non deve essere un punto di arrivo, ma di partenza – ha precisato la direttrice dell’Icatt, Rita Romano –. La collaborazione con il Comune di Eboli è un’esperienza consolidata, ma negli ultimi anni sonnecchiava, con scarsa attenzione. Speravamo che con l’arrivo di Massimo Cariello si potesse rilanciare la collaborazione, perché con lui i contatti sono stati proficui, da molto tempo. D’altra parte, se si vuole dare un senso alla pena, è necessario organizzare le attività di rieducazione e riabilitazione».
Il progetto poggerà su quattro borse di studio, che serviranno per garantire la partecipazione alle attività di pubblica utilità contenute nel programma «Questa intesa parte da iniziative dell’Icatt, che ci hanno trovato immediatamente d’accordo e per questo abbiamo moltiplicato gli sforzi per reperire fondi – ha spiegato il sindaco, Massimo Cariello –. Comune ed Icatt sono sulla stessa lunghezza d’onda nel mettere in campo percorsi formativi, anche di conoscenza del territorio, che consentano il reinserimento sociale. L’Icatt è da tempo un modello e la sua direzione è un’eccellenza nel campo e sono certo che, anche grazie alla collaborazione con il Comune, saprà creare ulteriori modelli basati sul recupero».
Eboli, 27 aprile 2016
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