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L’Italia trema nel cuore della notte: terremoto di magnitudo 6.0

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Sarebbero almeno 63, finora, incrociando i dati ufficiali con quanto hanno constatato gli inviati dell’Ansa sul posto, le vittime del terremoto, anche se l’ultimo bilancio da fonti ufficiali indica 38 morti. Secondo l’agenzia di stampa Ansa, i morti ad Amatrice (Rieti) sono almeno 35: le salme sono state depositate in due cortili. Altri 11 morti si sono avuti ad Accumoli, sempre nel reatino. Sono invece 17, ultimo dato aggiornato, le vittime portate nell’ospedale di Ascoli Piceno.

Fra di loro, oltre alle persone morte ad Arquata e Pescara del Tronto, ci sarebbe anche una bimba di Amatrice estratta viva dalle macerie ma deceduta in ospedale. Dai Comuni più colpiti di Lazio, Umbria e Marche, giungono sempre nuove notizie di persone disperse o ancora sotto le macerie. Alle 3.36 la scossa più forte magnitudo 6, una seconda di potenza simile circa tre quarti d’ora dopo. Nel primo pomeriggio forte scossa avvertita anche a Roma

L’ultima scossa che ha colpito l’area del terremoto di questa notte, e percepita anche a Roma poco prima delle 14, “ha una magnitudo preliminare di 4.9, ora verificheremo. È uno dei tanti eventi che ci dobbiamo aspettare, con questa attività dovremo fare i conti nelle prossime ore e nei prossimi giorni”. Lo ha detto Immacolata Postiglione, capo dipartimento gestione emergenze della Protezione civile, ai microfoni di Rainews24. L’Ingv ha poi postato su Twitter informazioni più dettagliate.

 

Tre le scosse più forti. Una di magnitudo 6 è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità.  Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km. Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore.

 

Gravissimi danni ad Amatrice, dove il corso principale è devastato. “E’ un dramma. Metà paese non c’è più”, ha detto il sindaco, “le strade di accesso sono bloccate”. L’ospedale di Amatrice è inagibile. Feriti e barelle vengono curati anche in strada davanti all’ospedale. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali. All’arrivo alle porte di Amatrice, provenendo dall’Aquila sulla strada 260 Picente, il Ponte chiamato ‘A tre occhi’ sopra il torrente Castellano è pericolante, si è affossato dopo il crollo di un muro sottostante. Già a 15 km da Amatrice nelle frazioni di Montereale (L’Aquila) la gente è in strada. A 10km sono visibili sugli edifici crepe e cadute di intonaco.

 

Situazione molto grave anche ad Accumoli, dove il bilancio è di 4 morti accertati e almeno 8 dispersi. Un uomo di 65 anni è stato estratto vivo dalle macerie di una delle abitazioni crollate ad Accumoli, secondo quanto riferiscono fonti sanitarie. Il recupero è avvenuto in un altro punto rispetto a quello dove si sta cercando la famiglia composta da una giovane coppia e due bambini. Sono 2.500 gli sfollati, ha detto il sindaco di Accumoli Stefano Petrucci, precisando che circa 2.000 di essi sono villeggianti per la stagione estiva: “Cercheremo di assisterli tutti ma è meglio se lasceranno il paese”. “La ferita dell’Aquila è ancora fresca e temiamo di essere dimenticati…”, ha aggiunto il sindaco.

 

 

 

Due persone sono morte nel crollo della loro abitazione a Pescara del Tronto, una frazione di Arquata vicina all’epicentro, pochi chilometri prima di Accumoli, provenendo dalla Ss4. Si tratterebbe di una coppia di anziani coniugi. Una bambina di pochi mesi, sembra nove, è stata estratta morta dalle macerie ad Arquata del Tronto. La bambina era nell’abitazione con i due genitori e sono stati estratti ancora vivi dalle macerie e portati in ospedale.  “Un unico blocco di macerie sulla strada, si scava”. Questo quello che si vede all’arrivo del paese. “Siamo costretti a lasciare l’ auto e a proseguire a piedi – dice la reporter dell’ANSA – la gente piange mentre cammina e si avvia verso il paese”. Due bambini di 4 e 7 anni, fratellini, sono invece stati estratti vivi dalle macerie. Si sono salvati in quanto la nonna, dove erano ospiti, li ha infilati insieme a lei sotto al letto. La donna risponde da sotto le macerie. Tutta la frazione continua ad essere inaccessibile dalla statale. I volontari portano acqua e coperte.

 

Questo terremoto “è paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila anche se lo scenario è diverso”, ha detto il capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio.

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