A dare l’allarme è stato lo stesso conduttore della barca a vela, cha ha lanciato il mayday via radio sul canale 16 VHF comunicando – appunto – che l’unità da diporto da lui condotta imbarcava acqua. La chiamata di soccorso è stata raccolta dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Salerno, che ha assunto la direzione dei soccorsi, facendo confluire sul posto sia la dipendente motovedetta che quella in dotazione alla Guardia Costiera di Agropoli.
Dopo avere determinato la posizione dell’unità – non senza difficoltà, anche a causa dell’agitazione del richiedente soccorso – le motovedette della Guardia Costiera hanno raggiunto e soccorso la barca a vela in procinto di affondare che si trovava a circa 3 miglia nautiche dalla foce del fiume Sele.
Le quattro persone in pericolo – un’intera famiglia composta da due adulti e due ragazzi – sono state fatte immediatamente imbarcare sul mezzo navale della Capitaneria di Porto di Salerno e condotte incolumi nel porto di Salerno, mentre l’altra motovedetta, con l’ausilio di una unità privata, è riuscita a condurre l’unità quasi affondata nel porto di Agropoli, evitando così il suo naufragio.
Sono in corso le indagini finalizzate ad accertare le cause che hanno determinato la falla sullo scafo dell’unità a vela.
Ma la finite di pubblicare queste sonnolenti veline per giunta mal scritte in burocratese auto-celebrativo?